L’ordinanza-ingiunzione che chiede la decadenza di Alessandra Todde è un “provvedimento sbagliato, abnorme, illegittimo”. Lo spiega in un’intervista a La Stampa Alfonso Colucci, deputato M5s, notaio e vicino a Giuseppe Conte, commentando il provvedimento del collegio di garanzia della Corte d’appello di Cagliari sulla presidente della Regione Sardegna.
“Devono esserci due presupposti, tassativi e tipici, per la decadenza: il primo è avere superato di oltre il doppio il limite delle spese elettorali consentite. Ma proprio il collegio di garanzia dichiara che quel limite non si applica al candidato presidente – prosegue – . Il secondo presupposto è la mancata presentazione del rendiconto. Ma a pagina 5 del provvedimento stesso viene spiegato che non è contestata questa mancata presentazione. Dunque già dalla lettura del provvedimento si evince la contraddittorietà e l’inconsistenza giuridica della decadenza”.
“Esistono provvedimenti sbagliati, abnormi, illegittimi. Questo è uno di quei casi. E fa specie assistere alle destre che improvvisamente si scoprono legaliste, quando invece tutta la loro azione è tesa a indebolire la magistratura – spiega ancora – ad affievolire i diritti dei cittadini, e tutelare le posizioni dei loro amichetti. Ho sentito ieri la presidente Todde, è concentrata sui dossier, al servizio dei cittadini sardi. Non è affatto distratta da questo provvedimento abnorme. Tutto sarà chiarito nei tempi più brevi, la presidente uscirà più forte”.
Maurizio Gasparri ipotizza la nullità degli atti di Todde. “Il provvedimento di decadenza produce effetto solo dopo la deliberazione del Consiglio regionale. Non produce effetti sulla carica né sugli atti – conclude -. Todde è nel pieno esercizio dei suoi poteri. Ogni altra interpretazione è frutto di malafede o ignoranza”.
“Da parte nostra c’è il massimo sostegno e ha parlato Todde perché era giusto fosse lei a farlo”. Lo spiega in un’intervista al Corriere della Sera Vittoria Baldino, deputata del M5S, dopo il provvedimento sulla decadenza della presidente della Sardegna Alessandra Todde.
“Le questioni che vengono sollevate non presuppongono la decadenza. Lei è stata eletta, sta lavorando bene e continuerà a farlo”, prosegue sottolineando che ciò che più la infastidisce in questa vicenda sono i commenti del centrodestra. “Proprio loro che attaccano la magistratura quando ci sono casi che riguardano i loro esponenti? E ora chiedono le dimissioni di chi non ha ricevuto finanziamenti da centri di potere come fanno loro – spiega -.
Proprio perché non ha voluto finanziamenti da terzi, Alessandra non ha nominato il mandatario”.
Tra gli alleati Pd sembra esserci molta irritazione verso il M5S. “Non mi risulta e non mi preoccupa. In Sardegna è stato fatto un lavoro che inizia ben prima delle elezioni e che sta dando i suoi frutti – rimarca -. Credo sia nell’interesse di tutti nella coalizione proseguire su questa strada qui e in altre Regioni”.
In un’intervista a Repubblica l’esponente del M5S ribadisce che “non siamo assolutamente preoccupati. La governatrice ha detto di essere tranquilla e sta continuando a fare il suo lavoro. Farà ricorso nelle sedi competenti ed è pronta a dimostrare la sua correttezza”.
Sul rapporto con gli alleati del Pd, “c’è stata la telefonata della segretaria e pensiamo che basti. È interesse di tutta la coalizione che si lavori adesso per migliorare la vita dei sardi. Sarebbe anomalo se qualcuno, anche della nostra maggioranza in Sardegna, facesse polemiche in questo momento”, conclude.