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La grinta di Luciana Gallus: “Operata e salvata a Carbonia, tutelate il nostro ospedale”

La 56enne di Teaulada ha voluto essere operata a tutti i costi al Sirai nel reparto di Urologia. Tutto è andato bene. E lei, storica battagliera per il diritto alla salute, con il suo indimenticato figlio Mattia che la protegge da lassù, ringrazia il personale e lancia un appello per la salvezza dell’ospedale principale del Sulcis
La Redazione

Dallo scorso 26 marzo è ricoverata per un intervento delicato di rimpianto dell’uretere, andato fortunatamente a buon fine. Ora la paziente Luciana Gallus di Teulada, da tutti ricordata e stimata come la mamma coraggio che ha combattuto per i diritti del figlio Mattia, affetto da tetraparesi spastica e scomparso lo scorso 2024. Ora Gallus, attualmente ricoverata all’ospedale Sirai di Carbonia, ci tiene a esprimere tutta la sua riconoscenza al personale medico e paramedico che l’ha assistita, attraverso una lettera inviata alla nostra redazione.

“Egregia Signora Direttrice Sanitaria, è con grande e immenso piacere che mi accingo a dover spendere bellissime parole di elogio per tutto questo straordinario personale che opera presso il vostro nosocomio, qui al Sirai, e soprattutto nel reparto di Urologia ove sono ricoverata da mercoledì 26 Marzo 2025, per un intervento non facile di rimpianto dell’ uretere. Sono una paziente del dottor Farci, che sin da subito mi ha rassicurata con una diagnosi precisa. Ora, dopo l’intervento effettuato giovedì 27, sono ospite nel reparto di chirurgia, dopo la chiusura del nostro reparto di urologia, che ho sempre conosciuto sin dal 2013 come fiore all’occhiello, creato dall’ormai quasi dimenticato dottor Marrocu.
Le scrivo, cara Direttrice, poiché mi trovo a dover promuovere in prima persona la riapertura di un reparto importante per il territorio utilissimo e funzionale, con figure professionali eccellenti. Pensi lei che io sono stata in consulenza e in varie visite urologiche e scintigrafia al Policlinico Gemelli. E nonostante loro si fossero messi a disposizione per il mio intervento, ho voluto con fermezza farlo presso il vostro nosocomio poiché era sufficiente per me il programma o piano operatorio prospettato dal dottor Farci.
L’intervento è stato fatto giovedì 27 marzo. Sono ancora ricoverata e ciò che questo giorni sto vivendo in prima persona qui al Sirai è veramente incolmabile da parte di tutto il vostro personale professionale, altamente preparato e disponibile a ogni esigenza di noi pazienti, nonostante il reparto di chirurgia sia un reparto colmo di casi con interventi seri. Pur essendo loro ospiti, noi ci sentiamo amati e curati a dovere ed è giusto dare merito, soprattutto in questo periodo di gravi difficoltà nel comparto sanità della nostra Regione.
Io credo fortemente, cara dottoressa, nella rinascita del Sirai, che riapra traumatologia, e ripeto che il primo pensiero andrebbe al un reparto come quello di Urologia. Visto che il bacino Sulcis ha necessità di un reparto che non sia difficile da raggiungere, soprattutto per i tanti anziani in difficoltà sia motoria e economica. Qui infatti ci sono veramente medici validi e personale infermieristico, OSS altamente professionali.
Spero, cara dottoressa, che ci sia l’occasione d incontrarci di persona,visto che sarò qui da voi sino a giovedì 3 aprile, così da poter veramente ringraziare lei di persona e soprattutto il suo personale veramente meritevole per tutte le cure e l’amore nei mie confronti e per tutti gli altri pazienti ricoverati.
Ringrazio di cuore voi, ma soprattutto tutto il personale sanitario predetto per la umana assistenza consapevole, del loro grandissimo impegno in questa purtroppo,critica e grave situazione”.

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