Terrore a Villasimius, le fiamme divorano le auto parcheggiate Punta Molentis: 150 bagnanti salvati con le barche
Terrore a Villasimius, le fiamme divorano le auto parcheggiate a Punta Molentis: 150 bagnanti salvati con le barche. La giornata di domenica 27 luglio si è trasformata in un incubo per oltre duecento bagnanti che affollavano la splendida spiaggia di Punta Molentis, colpita da un violento incendio di vegetazione. Le fiamme, alimentate dal forte Maestrale, hanno costretto le autorità a un’immediata evacuazione dell’area.
La Guardia Costiera ha coordinato le operazioni con rapidità e determinazione. La Motovedetta CP320 ha recuperato 102 persone, trasportandole in sicurezza lontano dalla zona del rogo. Le fiamme si sono spinte fino al parcheggio, lambendo le auto e rendendo impossibile l’allontanamento via terra.
Anche la Guardia di Finanza è intervenuta con una propria motovedetta, riuscendo a mettere in salvo 39 persone. Alla macchina dei soccorsi si sono aggiunti numerosi privati cittadini, che hanno offerto spontaneamente le proprie imbarcazioni per contribuire all’evacuazione. La risposta collettiva ha permesso di scongiurare il peggio.
I soccorritori hanno mantenuto il controllo della situazione, nonostante le condizioni ambientali estreme. Il vento forte ha spinto il fuoco verso la costa con velocità, rendendo necessario ogni mezzo disponibile per allontanare le persone in pericolo.
La spiaggia è rimasta completamente isolata per diverse ore. Sul mare si sono concentrati i soccorsi, mentre a terra operavano squadre dei Vigili del Fuoco, uomini della Protezione civile e agenti delle forze dell’ordine.
L’intervento coordinato e l’aiuto dei cittadini hanno evitato una tragedia. L’incendio ha comunque devastato parte dell’area costiera, compromettendo un ambiente di straordinario pregio naturalistico.
La Guardia Costiera, in un aggiornamento serale, ha annunciato la conclusione dell’evacuazione, rassicurando sulle condizioni di sicurezza raggiunte. Le autorità ora indagano sull’origine dell’incendio, mentre l’intera comunità chiede pene esemplari per chi devasta il patrimonio ambientale sardo.