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Trekking sul Kilimanjaro per aiutare i bimbi malati: l’impresa di 2 cagliaritani

Gianluca Atzeri e Michele Uda hanno raggiunto Uhuru Peak a 5 mila 895 m per aiutare bambini sardi colpiti da gravi patologie onco-ematologiche
La Redazione

“È stata un’impresa molto dura ma ce l’abbiamo fatta. Non abbiamo mai camminato così tanto, ma siamo contenti”.

Gianluca Atzeri e Michele Uda non nascondono affatto il loro orgoglio e la loro soddisfazione per essere riusciti nell’impresa di raggiungere a piedi la cima di Uhuru Peak a 5 mila 895 metri di altezza sul Kilimanjaro.

 “Siamo arrivati sulla vetta dopo aver lasciato alle spalle le nostre sicurezze convenzionali”, hanno al momento della conquista della vetta, “non siamo certo scalatori professionisti. In realtà, abbiamo scoperto di scalare più noi stessi che la montagna. Voltandoci indietro, rivediamo attimi di gioia e prove difficili, ognuno un tassello che ci ha spinto a crescere e a vedere il mondo con occhi nuovi. Ma adesso, dalla cima, comprendiamo che ogni traguardo non è altro che l’inizio di un nuovo viaggio, e che la felicità non ha senso se non viene condivisa.”

Il 28 dicembre dell’anno appena trascorso, i due cagliaritani, amici da oltre quarant’anni, Gianluca Atzeri e Michele Uda, sono partiti per iniziare insieme un viaggio speciale: raggiungere in 6 giorni di trekking attraverso i campi base tendati la vetta del Kilimanjaro, la montagna più alta del continente africano. Per loro, questa impresa non è stata solo una straordinaria occasione per sfidare se stessi e mettere a dura prova le loro capacità fisiche e mentali in un contesto ambientale non semplice per la mancanza di ossigeno in vetta e le non sempre favorevoli condizioni meteorologiche incontrate, ma soprattutto una grande opportunità per esprimere la forza della fratellanza e della solidarietà umana in favore di Astafos, un’associazione che da diverso tempo accoglie bambini sardi – e non solo – colpiti da gravi patologie onco-ematologiche, offrendo loro e alle famiglie un luogo sicuro, gratuito e pieno di calore. È una casa dove l’aiuto si trasforma in solidarietà concreta, dove la fatica diventa condivisione e dove, insieme, si cerca di superare ciò che da soli sembrerebbe impossibile.

E così, per dare gambe ai loro intenti i due amici cagliaritani hanno pensato di dedicare a questa associazione la loro speciale impresa attivando una raccolta di fondi destinata a raccogliere il denaro necessario per aiutare la Casa di Astafos a rifare il tetto esposto a nord, un intervento strutturale, questo, ormai non più rinviabile.

“La casa più solida non è quella fondata su pietre e mattoni, ma su unione, solidarietà e amore, perché un tetto sorretto da questi valori durerà per sempre” affermano i due amici Gianluca e Michele.

Con questo spirito si capisce che la straordinaria impresa dei due amici sì è subito trasformata in un cammino di solidarietà e di speranza per questi piccoli guerrieri e le loro rispettive famiglie.  

Grazie alla conquista della cima del Kilimanjaro, Gianluca Atzeri e Michele Uda hanno potuto raggiungere oltre 3 mila 500 euro di donazioni, almeno fino al momento della scrittura di questo articolo, soldi, questi, pervenuti dalle donazioni dei numerosi follower che hanno seguito e sostenuto sui social network questa straordinaria avventura etico solidale. Ma per raggiungere l’obiettivo sperato la Casa di Astafos avrebbe bisogno di ricevere ancora qualche altro buon segno di generosa e concreta solidarietà. Il viaggio non è ancora finito.

Per coloro che volessero contribuire ecco il link per le donazioni https://gofund.me/a9246d1c

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