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Trapianti, la beffa sarda: “Record di organi donati ma pochi interventi eseguiti”

Ottimi numeri per le donazioni nei primi 5 mesi del 2025, ma in sala operatoria finisce solo un organo su due
La Redazione

Trapianti, in Sardegna va in scena la beffa. Una regione con moltissimi generosi che hanno deciso di dire “sì” alla donazione da un lato, i pochi interventi eseguiti dall’altro. A farlo emergere è Pino Argiolas, responsabile dell’associazione Prometeo Aitf ODV. I dati arrivano dal centro nazionale trapianti: “L’anno 2025 è cominciato bene, abbiamo avuto 38 donatori contro i 32 dello stesso periodo dell’anno scorso, e bisogna aggiungerne anche altri due della categoria a cuore fermo”, analizza uno dei principali difensori del mondo dei trapiantati sardi.

SEMPRE MENO OPPOSIZIONI


Il dato è rilevante e si passa da 15 opposizioni del 2024 pari al 46,9% alle 11 del 2025 pari al 28,9%. Ancora più marcata la differenza tra i donatori utilizzati ben 21 nel 2024 contro gli 11 del 2025, che portano in una ipotetica proiezione, per milioni di persone, a ben 71,3 donatori segnalati e 39,5 donatori utilizzati che ci situerebbe al secondo posto assoluto dopo la Toscana.


Trapianti di organi


Grande passo avanti anche nei trapianti complessivi che passano da 17 del 2024 a 24 nel 2025. In particolare sono sati realizzati 3 trapianti di cuore contro 1 del 2024, 9 trapianti di fegato contro i 7 del 2024, 12 trapianti di rene contro i 6 del 2024. “Ci sembra evidente che questo 2025 almeno fino ai primi di maggio ci dà delle indicazioni importanti sul fronte delle donazioni nella nostra Isola, infatti sono aumento le osservazioni di morte encefalica nelle Rianimazioni, sono aumentate le donazioni e si riducono le opposizioni alla donazione, rimarcando in questo la generosità dei sardi quando vengono chiamati a donare e soprattutto la stabilità del sistema del procurement, ben gestito dal centro regionale trapianti della Sardegna in accordo con il centro nazionale operativo di Roma”.

Ma ecco la beffa dei trapianti: “Purtroppo”, afferma Pino Argiolas, “dobbiamo ancora segnalare che a fronte di un incremento delle donazioni nella nostra regione, non c’è una proporzionale crescita dei trapianti di organi, infatti a fronte di 21 donatori utilizzati che porterebbero ad oltre 40 trapianti, se ne sono realizzati in Sardegna solo 17. È evidente che gli organi non trapiantati in Sardegna, grazie al lavoro del centro regionale trapianti in accordo con il centro nazionale operativo, sono stati trapiantati in altri centri trapianti del continente e quindi non si è perso nessun organo”.

“Ribadiamo l’esigenza di aumentare il personale addetto ai trapianti sostituendo tutti quelli che sono andati in pensione o hanno lasciato il Brotzu per altri ospedali, e soprattutto facendo aumentare le viste pre-trapianto per avere liste più corpose dal quale attingere i pazienti da trapiantare. In Sardegna purtroppo non mancano i pazienti con gravi patologie cardiache, epatiche e /o renali, il problema e con riescono a fare tutte le viste pre trapianto per essere messi in lista”.

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