Performance ambientali, Cagliari, insieme a Oristano e Nuoro, perde posizione nella classifica generale sui 106 capoluoghi nazionale. Risulta insufficiente la qualità dell’aria, con le polveri sottili che dal 2019 continuano ad aumentare raggiungendo un livello di PM10 medio annuo di 30 g/m3 e 13.0 g/m3 per il PM2,5.
Sono i numeri che emergono dal rapporto Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore.
Di contro, però, tre capoluoghi sardi su quattro – Cagliari inclusa – spiccano nella raccolta differenziata, superando la soglia dell’80%. Tra i punti forza ci sono il sistema di calcolo della tariffa rifiuti (Tari), legato alla produzione reale, e l’offerta di Trasporto Pubblico Locale, pari a 50 vetture-km/abitanti/anno. Capoluogo isolano al settimo posto tra quelli esaminati.
Pesa però la dispersione idrica, superiore al 50%. Non va meglio per quanto riguarda la rete di monitoraggio della qualità dell’aria. Su 43 centraline presenti in Sardegna, solamente 25 sono ancora attive a causa delle 9 dismissioni del 2018 e delle ulteriori 9 del 2023. Come si legge nel rapporto, solamente l’area metropolitana di Cagliari, Olbia e Sassari risultano monitorate.
Cagliari rimane, sì, la prima tra i capoluoghi sardi, ma al livello nazionale perde 8 posizioni rispetto al 2023. Nuoro scende al 52esimo posto, come Oristano, arretrata al 62esimo.
Nota positiva per Sassari che passa dall’80esimo al 74esimo posto, con una buona qualità dell’aria, ma con il record della dispersione idrica tra i capoluoghi dell’isola esaminati.