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Alessandra Todde Alessandra Todde

Todde in bilico, si muove la Procura: aperto un fascicolo senza indagati

L’ipotesi è che ci siano stati dei falsi tra la prima rendicontazione depositata in Corte, che segnalava spese sostenute e finanziamenti ricevuti per circa 90mila euro, e una memoria presentata il 3 dicembre 2024 da Todde nella quale veniva dichiarato “sul suo onore di non aver sostenuto spese, assunto obbligazioni né ricevuto contributi o servizi”
La Redazione
Il presidente della Regione Alessandra Todde

Muove i primi passi l’indagine penale della Procura di Cagliari sul caso Todde dopo la trasmissione dell’ordinanza-ingiunzione del collegio di garanzia elettorale della Corte d’appello che ha riscontrato irregolarità nella rendicontazione delle spese sostenute dalla presidente della Regione durante la campagna per il voto di febbraio 2024 e per questo ne chiede la decadenza.
    Al momento il fascicolo è stato aperto senza indagati e senza alcuna ipotesi di reato. Ora il capo della Procura, Rodolfo Sabelli, lo assegnerà a un magistrato il quale, letti gli atti, deciderà come procedere. Si tratta di un atto dovuto per consentire agli inquirenti di svolgere l’attività di indagine. Il collegio aveva deciso di trasmettere gli atti in Procura “stante le anomalie riscontrate nelle dichiarazioni depositate”.
    L’ipotesi è che ci siano stati dei falsi tra la prima rendicontazione depositata in Corte, che segnalava spese sostenute e finanziamenti ricevuti per circa 90mila euro, e una memoria presentata il 3 dicembre 2024 da Todde nella quale veniva dichiarato “sul suo onore di non aver sostenuto spese, assunto obbligazioni né ricevuto contributi e/o servizi, nonché di essersi avvalsa di materiali e mezzi propagandistici messi a disposizione dal partito o dalla formazione politica”.

L’ipotesi del doppio binario è quella che si fa sempre più concreta nella vicenda dell’ordinanza-ingiunzione del Collegio di garanzia elettorale presso la Corte d’appello di Cagliari che chiede al Consiglio regionale di dichiarare la decadenza della consigliera-presidente Alessandra Todde. In queste ore gli avvocati della governatrice dello studio Ballero stanno esaminando tutti gli atti e le contestazioni, ma anche le attuali normative per mettere a punto i ricorsi contro il provvedimento.

    Entro 30 giorni, come spiega anche l’ordinanza, la presidente può presentare ricorso al Tribunale ordinario contro la sanzione amministrativa di 40mila euro comminata per le irregolarità rilevate dal Collegio nella rendicontazione delle spese per la campagna elettorale di febbraio 2024, tra queste spiccano la mancata nomina di un mandatario e l’assenza di un conto corrente dedicato. Contestazioni che la governatrice ha già respinto parlando di questioni formali già esposte nella memoria di difesa presentata allo stesso Collegio prima dell’emissione dell’ordinanza. Queste controdeduzioni, ma anche alcuni elementi nuovi che i legali stanno estrapolando dalla normativa vigente, confluiranno nel ricorso che potrebbe essere presentato prima della fine del mese. Un punto su tutti: le norme nazionali sulla decadenza in caso di gravi irregolarità nel rendiconto delle spese elettorale, recepite da una legge regionale, è precedente all’elezione diretta del presidente della Regione. Oggi la decadenza di Alessandra Todde avrebbe l’effetto di scioglimento del Consiglio regionale: una fattispecie che non si era mai manifestata finora. C’è poi da sottolineare che l’impugnazione al giudice ordinario seguirà il nomale iter dei tre gradi di giudizio, con tempi oggi non definibili.

    L’altra questione riguarda la decisione che spetta al Consiglio regionale, con la Giunta per le elezioni che dovrà dare un responso all’Aula entro 90 giorni, per arrivare poi al voto finale. Se l’Assemblea si limitasse ad una presa d’atto dell’ordinanza-ingiunzione, confermando quindi la decadenza della presidente, allora si aprirebbe la strada di un ricorso in via amministrativa al Tar.

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