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Todde: “Giornata storica, impatto per ogni sardo di mille e 750 euro”

“Opere concrete che fossero già iniziate e cronoprogrammi realizzabili per uscire dalla mentalità per cui si cambia e si ricomincia da capo. Meglio portare avanti quello che di buono è stato già realizzato”
Chiara Sulis


“Sono stati mesi complicati e di confronto ma, quando si ha una leale collaborazione su questi temi, i risultati si vedono e si possono misurare”. Esordisce così la presidente Todde poco prima di firmare l’accordo di coesione e sviluppo 2021/27, assieme alla presidente del consiglio Giorgia Meloni.

Presenti nella sala consiliare del Palazzo Regio di Cagliari anche il ministro per le politiche di coesione Raffaele Fitto, il presidente del consiglio regionale, Piero Comandini, i capigruppo e una nutrita delegazione di autorità civili e militari. Sindaci e presidenti delle province che la presidente ha tenuto a ringraziare. Perché i 3,3 miliardi di euro, è quanto vale l’accordo tra fondo di coesione vero e proprio (2,7 miliardi di risorse), fondo di rotazione e cofinanziamento di Regione e Comuni, arriveranno anche a loro: la giunta ha cercato “di privilegiare progetti che avessero impatto regionale, quindi che avessero impatto in tutto il territorio e in particolare il 27% dell’accordo, quindi 28 interventi hanno impatto regionale per un totale di 742 milioni e soprattutto, a me piace dirlo, c’è un impatto per ogni sardo di 1.745 euro. È una cosa che si vedrà nelle opere, si vedrà in tutto quello che verrà fatto.

L’impatto nelle province sarà di 690 milioni, circa il 35%, per Cagliari; 626 milioni, il 30% per Sassari, 312 milioni per Nuoro, il 16%, e sul Sardegna 230 milioni e Oristano 138 milioni”. Saranno ripartiti fra cinque principali aree di intervento fondamentali per lo sviluppo economico sardo: acqua, edilizia pubblica, infrastrutture viarie, sanità e scuola. “Le cifre vere e proprie – ha spiegato la presidente Todde – sono 2 miliardi e 300 milioni per 22 linee di azione con 225 proposte. Il fondo di rotazione è un fondo che ha 14 progetti per 425 milioni e poi altri 653 milioni di cofinanziamento. In tutto stiamo finanziando 239 interventi”. Opere concrete, che fossero già iniziate e avessero “cronoprogrammi realizzabili all’interno del programma di coesione per uscire dalla logica del “si cambia e si ricomincia da capo” per quella del “si cambia e si mantiene quello che di buono è stato fatto e lo si porta avanti” ha detto la presidente Todde.

Le linee programmatiche: “Abbiamo dato alla ripartizione territoriale una priorità e una componente importante – ha aggiunto la governatrice sarda – assicurare l’approvvigionamento idrico, investire sulle dighe, sulle interconnessioni sicuramente è stato uno dei temi che è stato considerato prioritario e poi abbiamo pensato di investire in maniera prioritaria, predominante, sull’edilizia popolare uno dei temi sostanziali sul deserto demografico che noi abbiamo, devo dire, con un trend che non è solo sardo, è il fatto di convincere i giovani e le famiglie a poter avere più stabilità e sicuramente la casa è uno dei temi importanti che anche una giovane epoca, che anche dei giovani che si affacciano alle prospettive di futuro devono affrontare e quindi questo sicuramente è un tema che abbiamo ritenuto importante”. “E poi la nostra viabilità. Per tanto tempo le strade provinciali e le strade comunali sono state messe in secondo piano e quindi anche gli investimenti importanti sono stati rilevanti”, ha concluso Todde. Ma anche il tema scottante della sanità, in questo caso parte dei fondi andrà all’edilizia sanitaria. E infine l’edilizia scolastica e universitaria.

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