La decisione dei giudici: rigettato il ricordo degli avvocati di Alessandra Todde. La palla ora al consiglio regionale.
Respinto il ricorso della governatrice Alessandra Todde sulla decadenza. Questa la decisione del collegio della prima sezione civile del tribunale ordinario di Cagliari presieduto da Gaetano Savona sul ricorso presentato dalla presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde. La governatrice tramite i propri legali (Benedetto e Stefano Ballero, Giuseppe Macciotta e Priamo Siotto) si era opposta all’ordinanza/ingiunzione di decadenza del collegio di garanzia elettorale della Corte d’appello di Cagliari emesso per irregolarità nella rendicontazione delle spese nella campagna per il voto di febbraio 2024.
Le accuse del collegio di garanzia
Secondo il collegio la dichiarazione relativa alle spese elettorali della campagna della presidente Todde non sarebbe stata “conforme” a quanto sancito da due norme, la legge nazionale 515 del 1993 e la regionale 1 del 1994 che la recepisce. In secondo luogo “non risulta essere stato nominato il mandatario, la cui nomina deve ritenersi obbligatoria” ai sensi delle due leggi richiamate. Ancora, si legge nel documento, “non risulta aperto un conto corrente dedicato esclusivamente alla raccolta dei fondi”. E poi, quarto punto, “non risulta l’asseverazione e la sottoscrizione del rendiconto da parte del mandatario che avrebbe dovuto essere nominato”. Secondo il collegio, ancora, “non è giunto l’estratto del conto corrente bancario o postale” e “non risultano dalla lista movimenti bancari i nominativi dei soggetti che hanno erogato i finanziamenti per la campagna elettorale come previsto dalle due norme sopra citate”.
E poi l’ultimo punto: non sarebbe chiaro su quale conto siano arrivate le donazioni raccolte durante la campagna attraverso PayPal, somme comunque non rilevanti. Per i componenti del collegio, dunque, il rendiconto elettorale del comitato elettorale del M5s, inviato il 23 maggio in adempimento degli obblighi previsti dalle leggi, firmato dal senatore Ettore Licheri e inviato alla Corte dei Conti, non chiarisce “se le spese indicate nei documenti depositati afferiscano alle spese della singola candidata alla carica di Presidente o alla campagna elettorale dei candidati alla carica di Consigliere sostenuti dal Movimento”.
La dichiarazione elettorale presentata riporta “di aver sostenuto spese, come da rendiconto allegato, per complessivi euro 90.629,98 e di aver ricevuto contributi e o servizi per euro 90.670,00”. Nel documento il collegio riporta di aver ricevuto i documenti e la memoria della presidente a integrazione dei dubbi sollevati, ma sostiene non siano sanabili.
Ma alla fine i giudici hanno detto no al ricorso della governatrice Alessandra Todde sulla decadenza. La decisione ora è nelle mani del consiglio regionale.