Seguici

Per ricevere gli aggiornamenti di Cagliari News nella tua casella di posta, inserisci la tua e-mail nel campo sottostante.

Premendo il pulsante Iscriviti, confermi di aver letto e di accettare la nostra Informativa sulla privacy

Spese elettorali, centrodestra in Sardegna: “Todde si dimetta”

L’opposizione chiede nuove elezioni. Giuseppe Conte difende la governatrice
La Redazione

Dopo il no al ricorso di Alessandra Todde Fdi e Lega chiedono le dimissioni della governatrice.

Dopo il pronunciamento del Tribunale di Cagliari che ha respinto il ricorso della presidente della Regione Alessandra Todde sulla sua decadenza, le forze del centrodestra insorgono compatte chiedendo le dimissioni della governatrice, lo scioglimento del Consiglio regionale e nuove elezioni. Per Fratelli d’Italia e Lega, la sentenza certifica non solo la fine giuridica della legislatura, ma anche il totale fallimento politico della Giunta.

«Le 65 pagine della sentenza confermano che questa legislatura è giuridicamente finita, ma politicamente non è mai iniziata – afferma in una nota il gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale –. È tempo di porre fine all’accanimento terapeutico e restituire la parola agli elettori. Si è già perso troppo tempo in inutili sfide giudiziarie, creando un caos istituzionale senza precedenti».

I meloniani puntano il dito contro quella che definiscono l’“inettitudine” del Movimento 5 Stelle, sottolineando come le «gravi e plurime violazioni» rilevate dal Tribunale nella gestione dei fondi della campagna elettorale della presidente resteranno, a loro dire, una «macchia nella storia dell’autonomia sarda».

Sulla stessa linea il segretario regionale della Lega, Michele Ennas, che parla senza mezzi termini di «fallimento politico e istituzionale»: «La sentenza conferma ciò che la Lega denuncia da mesi: la Todde deve dimettersi per manifesta inadeguatezza e mancato rispetto delle regole. Il governo regionale è da troppo tempo avvitato su sé stesso, incapace di dare risposte concrete ai sardi».

Ennas denuncia una maggioranza paralizzata dai conflitti interni e incapace di guidare l’Isola: «Un pasticcio senza precedenti, causato proprio da chi si vantava di essere il partito della trasparenza. Oggi i cittadini pagano il prezzo di una Regione bloccata e senza visione. La Todde non ha più alcuna legittimazione politica né istituzionale. È tempo di restituire la parola agli elettori: i sardi meritano un governo serio, stabile e capace».

Il centrodestra, dunque, alza il tiro e si prepara a riportare la contesa sul terreno politico-elettorale. Intanto, mentre la presidente Todde ha annunciato ricorso contro la sentenza, cresce la pressione su un Consiglio regionale già fragile e lacerato, con lo spettro sempre più concreto di nuove elezioni all’orizzonte.

Conte: “Nessuna decadenza, Todde va avanti”

Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, interviene a difesa della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, dopo la decisione del Tribunale di Cagliari che ha respinto il ricorso contro la sua decadenza, scatenando la reazione delle opposizioni. Ma per l’ex premier non ci sono dubbi: Todde è ancora pienamente nel suo ruolo e continuerà a esercitare le sue funzioni istituzionali.

«La presidente Todde ha già anticipato che impugnerà questo provvedimento – ha dichiarato Conte a margine di un evento al Senato – perché ci sono profili che non sono condivisibili. Inoltre, è stato chiarito che non era certo il comitato elettorale a poter dichiarare la decadenza. Todde è nel pieno dei suoi poteri e continuerà a chiarire, nei successivi gradi di giudizio, la piena correttezza e trasparenza del suo operato».

Conte ha difeso con forza la gestione delle spese elettorali, uno dei punti più contestati nella vicenda giudiziaria: «La presidente non ha sostenuto personalmente spese, lo ha fatto un comitato elettorale che ha rendicontato regolarmente. Non ci sono opacità: tutto è stato fatto con trasparenza».

Riguardo alle dure reazioni delle opposizioni, che hanno parlato di fine della legislatura e chiesto le dimissioni immediate di Todde, Conte ha replicato: «Prima di parlare in modo scomposto, le opposizioni si facciano consigliare dai legali e cerchino di interpretare bene le sentenze. Noi le rispettiamo sempre. Non accettiamo mai uno scontro politico con la magistratura, crediamo nel suo ruolo autonomo e indipendente».

L’intervento del leader M5S arriva in una fase di crescente tensione politica in Sardegna, con un Consiglio regionale spaccato e il centrodestra che spinge per elezioni anticipate. Ma Conte conferma la linea della resistenza: fiducia nella giustizia, ma anche determinazione a difendere il mandato politico di Todde e a proseguire l’azione di governo.

La partita, ora più che mai, si sposta nelle aule giudiziarie e in quelle politiche. E il Movimento 5 Stelle promette battaglia fino all’ultimo grado di giudizio.

Per ricevere gli aggiornamenti di Cagliari News nella tua casella di posta, inserisci la tua e-mail nel campo sottostante.

Premendo il pulsante Iscriviti, confermi di aver letto e di accettare la nostra Informativa sulla privacy