Un tentato furto sventato con molta “coscienza” ma, forse, anche qualche pizzico di incoscienza, a Cagliari, da Margherita Incampo, 47enne, titolare di un appartamento al secondo piano rialzato di una palazzina di via Abruzzi. La figlia, attualmente unica residente, l’ha chiamata disperata venerdì pomeriggio: “Mamma, sento degli strani rumori e c’è qualcuno che sta armeggiando nella nostra porta”. E lei, la Incampo, si è precipitata lì per capire cosa stesse succedendo. E, tra le scale, ha incontrato un malvivente: “Aveva metà faccia tatuata, era vestito con pantaloncini e una magliettina entrambi neri con rigature color oro”. Dai tratti somatici e dalla voce “sembrava assolutamente italiano. Dirò di più, proprio sardo”. La donna ha già sporto denuncia ai carabinieri: “Mi hanno detto che attendono eventuali altre denunce simili, attendo ma spero che quanto prima riescano a rintracciarlo”. Incosciente, almeno in parte, a non avere chiamato subito le forze dell’ordine: “Forse, lui mi ha anche spinta e stavo per cadere dalle scale”.
Tentato furto da incubo a Cagliari
Ma lei non ha ceduto di un millimetro: “Gli ho chiesto, urlando, cosa ci facesse nel mio condominio e cosa stava cercando di fare”. E lui , prima di fuggire, “con sulle spalle anche uno zaino nero con dentro gli arnesi, probabilmente, utilizzati per il tentato furto nella mia casa di Cagliari mi ha detto, in un italiano perfetto, ‘non c’era bisogno che facessi così, me ne stavo andando’ “.
Un tutt’altro che tranquillo pomeriggio estivo di terrore, quello vissuto dalla donna e dalla figlia. E Margherita Incampo è abbastanza sicura nel puntare il dito in una direzione chiarissima: “Mi rivolgo pubblicamente alle autorità, al Comune e al sindaco Massimo Zedda. L’ex scuola abbandonata in via Abruzzi è diventata un vero covo di tossici e delinquenti, oltre a essere una discarica a cielo aperto. È urgente intervenire! Aspettiamo forse che succeda qualcosa di irreparabile prima di agire? La sicurezza dei cittadini non può più aspettare”.