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Tari choc a Cagliari, Comune contro Tecnocasic: “Forni guasti o bloccati, paghiamo 70 euro in più per una tonnellata di rifiuti”

Spazzatura sempre più d’oro in città, l’amministrazione spende 199 euro anzichè 130 per ogni mille chili. E gli aumenti si riflettono sulle bollette dei cittadini. Il Consiglio approva, colo solo “sì” della maggioranza, un documento per conoscere tutte le criticità. Il centrosinistra di Zedda: “Controlli rigorosi per arginare l’impatto degli extracosti sui cittadini”. Minoranza astenuta e all’attacco: “Così giustificate i vostri errori anche sull’aumento della Tari”
La Redazione

Approvato dal Consiglio comunale di Cagliari un documento relativo alle criticità dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti Tecnocasic. In sintesi, dall’Amministrazione più controllo e conoscenza sullo stato dei lavori di una società a partecipazione comunale. Lo scorso 4 marzo i consiglieri hanno effettuato un sopralluogo, con i risultati riportati su un documento corposo presentato dalle commissioni Ecologia Urbana e Bilancio, che rilevano importanti criticità. Un impianto, nato nel 1990 dal consorzio industriale provinciale di Cagliari, oggi Cacip, che gestisce i rifiuti su tre linee di smaltimento: A, B, C per gli indifferenziati, una quarta per quelli ingombranti “usata sempre meno”, la quinta per l’umido. Un consorzio che coinvolge Cagliari e altri comuni dell’area vasta.

“Anni fa il Cacip ha ottenuto il finanziamento per un’azione di revamping, ovvero di adeguamento dei forni”, spiega la consigliera Francesca Mulas, relatrice del documento. “I lavori, che avrebbero dovuto finire nel 2022, non sono ancora terminati. La linea C rimane obsoleta, A e B bloccate, la C spesso chiusa per lavori straordinari”. Conseguenze? “L’impianto non lavora a regime. Lo smaltimento dei rifiuti, buttati a discarica, non produce energia, obbiettivo di costruzione dei forni”.

Ed economicamente i danni non sono da poco, con “gli extracosti sostenuti dal consorzio e danni per l’ambiente”. Inoltre, “noi paghiamo 199 euro più iva per tonnellata di indifferenziata, mentre altre città pagano poco più di 130 euro”. Nel 2023 il Cacip ha ottenuto 10 milioni di fondi Pnrr per l’apertura di un canale di smaltimento per panni e un’altra linea per la produzione di biometano dai fanghi degli impianti di depurazione. Che fine hanno fatto queste linee?”.

Un documento che ora permette al Comune di Cagliari di interloquire meglio con Cacip, “dove tanti lavorano in condizioni non facili”. In particolare, si chiedono chiarimenti sullo stato delle due linee del 2023, con venti milioni di finanziamento Pnrr, ma anche di conoscere i motivi di ritardo dell’esecuzione dei lavori, conoscere lo stato del revamping, e valutare l’apertura dell’impianto nei giorni festivi per agevolare lo smaltimento. Inoltre, questo documento permette di “chiedere un rendiconto bimestrale delle attività di realizzazione degli impianti e del loro avvio. Insieme a un controllo rigoroso per arginare l’impatto degli extracosti sui cittadini”. Astenuta dal voto la minoranza. “Un documento che serve a giustificare i vostri errori nella gestione dei rifiuti e l’aumento della Tari”, le parole di Roberto Mura del Gruppo Misto. Vota contrario Fratelli d’Italia.

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