“Metteva la testa fuori dall’acqua e si tuffava. Sembrava stesse giocando a nascondino. Poi però l’ho vista bene: è la foca monaca”. Non ha dubbi Simone Malavasi, promoter aziendale e operatore dell’area marina protetta di Tavolara, oltre che esperto di fauna marina con un passato da marittimo, che ieri nella sua pagina Instagram “Calabrandinchi escursioni” ha immortalato in un video il momento in cui avvista un esemplare di foca monaca. Erano le 7:40 di mattina, “Sono solito dare il buongiorno su Instagram con l’alba o con qualche altra immagine spettacolare della nostra costa e mi è sembrato di notare qualcosa di insolito: una testa che veniva su ogni tanto, ho avuto l’impressione che avesse percepito la mia presenza”. E aggiunge: “Inizialmente ho pensato fosse un sub anche se a quell’ora è una cosa inconsueta, anche perché il sub dovrebbe avere la bandierina per essere in regola, però può succedere qui in Sardegna che si improvvisi il fai da te. Ha avuto uno slancio all’indietro ed è venuta fuori dall’acqua di mezzo metro: in quella zona la profondità è di almeno 3 metri e uno slancio di quel tipo un umano non potrebbe farlo. Non ha le spalle per essere una persona e non era un delfino, come capita spesso di vedere qui. Sembrava che giocasse a nascondino. Andava su e veniva giù come una talpa. Era distante, circa 200 metri da me. Si aggirava lì probabilmente alla ricerca di cibo. Io non mi faccio prendere troppo dagli entusiasmi”, conclude Malavasi, “ma sono convinto che fosse una foca. Sono stato lì anche oggi fino a poco fa per vedere se fosse tornata, ma oggi non si è vista”.
Una ricerca del 2016, citata negli studi del Gruppo di intervento giuridico ha indicato in circa 700 il numero degli esemplari complessivi esistenti: “Suddivisa in tre o quattro colonie dove si riproduce (Madera, Capo Blanco, Mar Egeo e, forse, Isole Dalmate), grazie alla straordinaria mobilità compare tuttora in numerose località del Mediterraneo, dalla costa orientale sarda alle Egadi, dall’Istria alle coste triestine, dai litorali algerini a quelli tunisini”.
Sulle coste italiane “si è riprodotta nel 2020, molto probabilmente, dopo circa cinquant’anni, la Foca monaca Monachus monachus), l’unica e rarissima foca del Mediterraneo. In Sardegna viveva e si riproduceva una colonia fino agli anni ’80 ma poi è stata cacciata via”. Il turismo selvaggio e mal gestito ha sicuramente contribuito a far sparire l’animale dalle coste sarde, per questo, come conferma anche Malavasi, quando viene avvistato un esemplare si cerca di non divulgare troppo la notizia per cercare di tutelarlo. Come sostiene il Gruppo di intervento giuridico, “Avvistamenti di esemplari erratici ve ne sono stati e ve ne sono tuttora lungo le coste isolane (Carloforte, La Maddalena, Cagliari – Sella del Diavolo, Quartu S. Elena – Is Mortorius, Teulada, Villasimius – Capo Carbonara, Villaputzu – Porto Corallo, litorale di Baunei – Dorgali, Castelsardo, Asinara), ma la piccola colonia della Grotta del Fico (Baunei) è ormai scomparsa”.