Da parte sua è stato chiaro sin dall’inizio: “Volete velocizzare la realizzazione dell’impianto di idrogeno qui a Sestu? Basta pagare”. Quanto? Cinquemila euro, nemmeno chissà quale cifra quella chiesta in modo illegale dal dirigente del settore dell’Urbanistica del Comune, Antonio Fadda. Ma dall’altra parte ha trovato persone inflessibili: i rappresentanti di Italgas hanno finto di abboccare alla richiesta, ma intanto avevano già avvisato i carabinieri. E da lì è partito il contro-piano: un blitz in piena regola alla Corte del Sole. Seduti al tavolino di un bar Fadda e due rappresentanti di Italgas. Come è avvenuto lo scambio della busta con dentro le banconote, il dirigente comunale è stato bloccato dai militari. Da quel momento è rimasto in silenzio, Fadda.
Saranno ora i giudici, appena ricevuti tutti i documenti dai carabinieri, a stabilire la gravità delle azioni compiute da Antonio Fadda. Bocche cucite, almeno sinora, dall’amministrazione comunale: temi quali “mazzette” et similia, nella “macchina” amministrativa e politica guidata, negli ultimi 20 anni, prima dal centrosinistra con Aldo Pili e poi dal centrodestra con Paola Secci, cittadini e stampa sono sempre stati abituati a discutere e parlare di progetti e interventi, portati avanti dai due sindaci e volti a migliorare la cittadina del Cagliaritano. Ecco perchè il giro di mazzette creato da Antonio Fadda sembra essere davvero un fulmine che squarcia il cielo, sinora totalmente limpido, sopra Sestu.