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Sardegna stritolata tra pensioni più basse d’Italia e culle vuote: l’Isola infelice degli anziani

I giovani sono sempre meno, da Cagliari a Olbia emerge un quadro preoccupante: culle sempre più vuote, tirare su un figlio costa troppo anche per le coppie con due stipendi
La Redazione

Una popolazione sempre più vecchia, poche nascite e pensioni tra le più basse d’Italia. Tre fattori che falciano il mercato del lavoro in Sardegna. Nell’Isola, guardando al trend nazionale, tassi di occupazione in crescita e contenuti quelli di disoccupazione, ma rimane la regione tra le più appesantite dall’alto numero di anziani e da culle sempre più vuote.

Presentato oggi a Cagliari il XXIII Rapporto dell’Inps, nell’aula Lai della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche dell’Università del capoluogo. Presenti, tra gli altri, i presidenti nazionali e regionali dell’Istituto di previdenza, Gabriele Fava e Francesco Ciro Di Bernardo, il prorettore vicario dell’ateneo, Gianni Fenu, e il direttore centrale studi e ricerche Gianfranco Santoro. Un appuntamento voluto dall’Inps per incontrare i territori, ascoltare le proposte e fare il punto sulle criticità, cercando soluzioni.

Pensioni sempre più basse in Sardegna. Circa 1.240 euro il valore medio dell’assegno percepito, il più basso al livello nazionale. Nel 2023 sono state liquidate 20.495 nuove pensioni, quelle in vigore sono circa 425.000. Per quanto riguarda il genere dei beneficiari, l’incidenza delle prestazioni previdenziali sul totale delle liquidate è maggiore per i maschi rispetto alle femmine.

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