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Sardegna, allarme di Bankitalia: “Economia lenta e consumi frenati”

Il turismo si conferma settore trainante per il Pil dell’Isola ma “non porta occupazione stabile nel tempo: occorrono infrastrutture più importanti e investimenti su capitoli fondamentali come l’energia”
La Redazione


I dati generali contenuti nel rapporto congiunturale ‘L’economia della Sardegna’, stilato come ogni anno dalla Banca d’Italia e presentato questa mattina alla stampa, fotografano i primi sei mesi dell’anno come ancora in rallentamento per l’economia dell’Isola, con un Pil in crescita solo dello 0,4%. Sale il potere d’acquisto grazie all’inflazione che sta scendendo, ma pesa l’incertezza della congiuntura internazionale di questo momento, per cui i consumi reali sono rimasti prossimi allo zero.

    Per Stefano Barra, direttore della sede di Cagliari dell’istituto di credito “il dato dello 0,4 di crescita non è un dato preoccupante”, ha spiegato a margine della presentazione. “I settori produttivi sono differenziati – sottolinea – per cui abbiamo registrato una crescita del turismo, un buon andamento dell’industria lattiero-casearia e della raffinazione di prodotti petroliferi”.

    La buona notizia è il lieve aumento del potere d’acquisto dei sardi, dovuto non tanto a una reale crescita dei salari, quanto all’incrocio dei dati di aumento dell’occupazione (e quindi del monte redditi globale) e del calo dell’inflazione. A settembre, riporta l’analisi, la variazione dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività è stata dello 0,7%. Comincia a ridursi anche il costo del credito, in particolare i tassi di interesse dei mutui. I prestiti alle famiglie hanno lievemente accelerato: i tassi sui nuovi mutui sono diminuiti (dal 4,5 al 3,8% in media), mentre quelli sul credito al consumo sono lievemente aumentati (dal 9,1 al 9,3%). Per quanto riguarda l’occupazione nei primi otto mesi del 2024, ha continuato a crescere (2,8%1, 1,5 in Italia). In particolare, le posizioni di lavoro dipendente a termine, riflettendo in particolare la dinamica nel comparto dei servizi per il turismo.

    Sul fronte imprese, la redditività è rimasta sui livelli elevati degli ultimi anni: oltre l’80% delle imprese chiuderà l’esercizio in utile (circa l’85% nel 2023), un valore in linea con quelli osservati nel periodo pre-pandemico.

    E se il turismo si conferma settore trainante per il Pil dell’Isola, “non sembra però portare un’occupazione stabile nel tempo, non porta dei benefici di medio o lungo periodo – chiarisce il direttore Barra -. Il turismo va bene, ma occorrono altre cose, come infrastrutture più importanti, e investimenti su capitoli fondamentali come l’energia e altri”.

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