Dal centro alle colline sopra Flumini, fioccano abusi edilizi sempre più “moderni”
Quartu e i suoi abusivi continuano a mantenere il tutt’altro che piacevole primato di città degli abusi. Sono tanti quelli che devono ancora essere sanati e, ogni tanto, ne spuntano di nuovi. Gli ultimissimi accertati dal nucleo di Vigilanza Edilizia del comando di polizia Municipale superano, a tratti, l’immaginazione. In barba alle regole, alle destinazioni d’uso e ai vincoli, c’è chi ha letteralmente “cambiato pelle” a immobili e terreni.
Tutto in punti dove si vive certo isolati e dove, forse, qualcuno potrebbe aver notato i notevoli cambiamenti e aver segnalato tutto alle autorità. Forse, tant’è. Si parte da via Pindemonte, a un tiro di schioppo dalla lunghissima e centralissima via San Benedetto: il padrone di una cantina, forse bisognoso di ulteriori spazi o di un probabile affitto sicuro, l’ha trasformata in un appartamento pienamente abitabile con tanto di un soggiorno con angolo cottura, un bagno, un disimpegno, una camera da letto per una superficie di circa 40 metri quadri (decisamente accogliente, insomma) con l’aggiunta degli immancabili impianti tecnologici collegati e funzionanti.
Un abuso totale, visto che la zona ricade in pieno in una sottozona B2 dell’attuale Puc e che, quindi, quanto costruito “è in contrasto con la normativa urbanistica vigente ed adottata”. Adesso, o scatterà la demolizione o la cantina-casa passerà tra le mani del Comune, con tanto di multa a carico dei proprietari, una coppia.
Bisogna poi spostarsi in via Tibula, nel bel mezzo delle campagne oltre Su Forti, per trovare sempre a Quartu altri abusivi. In una zona, in questo caso, sottoposta a vincolo paesaggistico.
In una villetta, una coppia ha tirato su una pergola in legno ma, soprattutto, una piscina autoportante del tipo “fuori terra” ma collocata un metro e quaranta centimetri sottoterra, risultando a tutti gli effetti una piscina interrata, lunga ben 23 metri.
Realizzata anche una pedana attorno allo specchio d’acqua artificiale grande oltre dieci metri. Completano il quadro dell’illegalità urbanistica altre pergole, recinzione e cancelli.