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Prezzi pazzi a Cagliari, fioccano gli aumenti e spariscono le offerte: “Salasso anche per tante bollette elettriche”

Cappuccino al bar anche a 2 euro, nei market si preferiscono verdure e frutte anche leggermente scontati. Impossibile trovare un chilo di caffè sotto i 10 euro, l’unica alternativa è accontentarsi di quelli non di marca. E il 2025 appena iniziato porta anche la stangata sulla luce: + 18% per chi dovrebbe essere più tutelato
La Redazione

Il pane quasi mai sotto i 4 euro al chilo o il litro di latte a un euro tondo sono dati che non fanno più notizia. Spiccano e preoccupano, invece, gli aumenti pazzi su tutti gli altri prodotti. Nei market, basta fare un giro scegliendo due o tre catene, quella che prima era una “offerta a sette euro e cinquanta”, come un chilo di caffè macinato, oggi viene sempre chiamata offerta, ma bisogna scucire quasi undici euro. Stesso discorso per il tonno in scatola, tre lattine a meno di tre euro sono quasi una utopia, a meno che uno non si rifugi nei discount per sperare anche solo di risparmiare, sul totale, dieci o venti centesimi.

Tutti si sono accorti degli aumenti da subito dopo Capodanno e, soprattutto, la tipologia di “offerte” proposte in gran parte di supermercati e ipermercati sono ormai per una tasca, economicamente parlando, medio alta e non più medio bassa. Si salva ancora, ma solo in parte e se scelgono grani europei e non italiani, la pasta, un pacco può costare anche solo mezzo euro ma ci si può scordare la dicitura “coltivato in Italia”, men che meno in Sardegna.

E le cattive notizie non riguardano solo la necessità di riempire carrello, frigorifero e dispensa. Le bollette elettriche saranno più care del 18%, l’annuncio choc arriva, correlato da numeri e dettagli, da Adiconsum Sardegna e Cagliari: “Pessime notizie sul fronte energetico. Il 2025 porta con sé una stangata epica sui costi della bolletta con un aumento del 18,2% per gli utenti del servizio di maggior tutela. Ad annunciarlo è Arera che certifica l’aumento dei prezzi all’ingrosso derivanti dalla situazione geopolitica in atto. Questo dato fa seguito all’aumento dell’8,8% del finale dello scorso anno. Vien da sé che a ruota gli aumenti riguarderanno l’intero mercato. Speravamo di ripartire meglio”.

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