Povertà alimentare, allarme in Sardegna: il 27,2% delle famiglie non mangia in modo adeguato
Povertà alimentare, allarme in Sardegna: il 27,2% delle famiglie non mangia in modo adeguato. In Sardegna quasi tre famiglie su dieci vivono in condizioni di povertà alimentare. È quanto emerge dal nuovo rapporto “Fragili equilibri” di ActionAid, che analizza la diffusione del fenomeno in Italia con dati aggiornati al 2023. Con un’incidenza del 27,2%, l’Isola registra la percentuale più alta a livello nazionale: un dato preoccupante, che colloca la regione ben oltre la media italiana del 15,6%.
La povertà alimentare non riguarda solo chi è ufficialmente povero secondo l’Istat. Colpisce anche persone e famiglie che, pur avendo un reddito, non riescono più a sostenere una spesa alimentare adeguata. Spesso si tratta di lavoratori precari, disoccupati, famiglie monogenitoriali o numerose, persone che vivono in affitto o che hanno un background migratorio.
In Sardegna la situazione si è aggravata rispetto al 2019, con un aumento del fenomeno di +4,9 punti percentuali. L’inflazione alimentare ha contribuito in modo decisivo: nel 2023 i prezzi dei prodotti alimentari sono cresciuti in media del 9,8%. Di fronte al caro-vita, il cibo diventa la prima voce su cui tagliare, generando conseguenze sulla salute, sul benessere e sull’inclusione sociale.
L’indagine di ActionAid sottolinea che la povertà alimentare non è solo quantitativa, ma anche qualitativa: non si tratta solo di mangiare meno, ma di rinunciare a cibo sano, vario e culturalmente significativo, a pasti regolari e al valore del mangiare insieme. Una condizione che sfugge agli indicatori tradizionali ma che impatta in modo profondo sulla quotidianità.
“Solo il 40% di chi sperimenta deprivazione alimentare risulta povero secondo le soglie Istat”, spiega Roberto Sensi, responsabile del programma povertà alimentare di ActionAid Italia. “È il segnale di una vulnerabilità crescente, che colpisce anche fasce escluse da ogni misura di sostegno”.
Nel Sud Italia – e in particolare in Sardegna – questa emergenza si somma ad altre disuguaglianze strutturali: scarsa offerta di servizi, disoccupazione giovanile, marginalità abitativa, difficoltà nei trasporti e nell’accesso ai mercati. Elementi che rendono la povertà alimentare un fenomeno cronico e multidimensionale, da affrontare con politiche integrate.
ActionAid chiede una svolta. “Non basta distribuire aiuti – conclude Sensi – Serve un sistema pubblico fondato su giustizia sociale e partecipazione, capace di garantire a tutte e tutti il diritto a un’alimentazione adeguata e dignitosa. La Sardegna, con i suoi numeri allarmanti, deve diventare una priorità d’intervento”.
Nel frattempo, migliaia di famiglie sarde affrontano ogni giorno un difficile equilibrio, costrette a scegliere tra bollette, affitto e una spesa sempre più povera. Un dato che interpella non solo le istituzioni, ma l’intera comunità.