“La chiusura della linea zinco anticipata? Motivi di sicurezza”. In una nota l’azienda spiega le motivazioni della chiusura anticipata della linea zinco. Una decisione che secondo i sindacati manderà a casa mille e 200 lavoratori e contro la quale si sono scagliati anche il Governo e la Regione. “In seguito alla riunione del gruppo di lavoro del 5 dicembre, Portovesme ha accettato di continuare a operare la linea zinco fino alla visita dell’impianto da parte del Mimit, e nella migliore delle ipotesi fino alla fine dell’anno, pur evidenziando le significative sfide tecniche che ciò comportava. La visita – informa una nota – si è svolta il 20 dicembre scorso a seguito dello scambio di informazioni tra Glencore e il Ministero. A seguito della rapida evoluzione delle circostanze tecniche, è stata presa la decisione di fermare la linea di zinco il 23 dicembre. Questo per garantire l’integrità tecnica delle operazioni, la sicurezza del nostro personale e la gestione del rischio di impatto ambientale. La società ha informato le parti interessate sulle ragioni tecniche alla base di questa decisione in modo trasparente e tempestivo. La priorità di Portovesme è operare in modo sicuro e responsabile. L’azienda rimane concentrata sulla resilienza e sul futuro delle operazioni”. Venerdì 27 a Portovesme i ministri del Made In Italy e del Lavoro Urso e Calderone.


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Portovesme srl: “La chiusura della linea zinco anticipata? Motivi di sicurezza”
Nota della società. La decisione, che secondo i sindacati lascia senza lavoro mille e 200 lavoratori, assunta “per garantire l’integrità tecnica delle operazioni, la sicurezza del nostro personale e la gestione del rischio di impatto ambientale”. Venerdì protesta ai cancelli dell’impianto. Presenti anche i ministri Urso e Calderone
La Redazione
Stato di agitazione per lavoratori e disoccupati. Il Sulcis pronto a scendere in piazza.