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Gravi carenze sulla sicurezza: nave bloccata al porto canale di Cagliari

Una “General cargo” battente bandiera Palau è stata fermata dal Nucleo Port State Control della Capitaneria. Rilevate 42 violazioni in materia di preparazione e risposta alle emergenze da parte dell’equipaggio e in materia di prevenzione e lotta degli incendi
La Redazione

Grave carenze sulla sicurezza: bloccata una nave nel porto cagliaritano. Un provvedimento di fermo è stato emanato nella giornata di ieri dal Nucleo Port State Control delle Capitanerie di porto di Cagliari, a carico di una “General cargo” battente bandiera Palau.

Con una stazza lorda di 8 mila 195 tonnellate, quasi 120 metri di lunghezza, costruita 39 anni fa, la nave, è arrivata nel porto canale di Cagliari il 13 aprile scorso per operazioni commerciali.

Le attività sono svolte nell’ambito del controllo sulle condizioni previste dalle convenzioni internazionali sono tese alla costante verifica delle condizioni di sicurezza dei mercantili, delle condizioni di vita e di lavoro degli equipaggi imbarcati ed alla protezione dell’ambiente marino dagli inquinamenti.

Il provvedimento di fermo amministrativo è scattato dopo un’attenta ispezione, durante la quale sono state riscontrate gravi carenze in materia di preparazione e risposta alle emergenze da parte dell’equipaggio, in materia di prevenzione e lotta degli incendi e di gestione della sicurezza di bordo.

In tutto le non conformità riscontrate sono state 42, di cui ben 24 motivo di detenzione. Su disposizione della Capitaneria di Porto la nave non potrà ripartire dal Porto di Cagliari sino a quando non saranno ristabilite le necessarie condizioni di sicurezza di bordo, e solamente dopo che sarà stata nuovamente ispezionata dal nucleo Port State Control.

Le ispezioni

Dall’inizio dell’anno sono state ispezionate 35 navi straniere, di queste 5 (cinque) sono state raggiunte da un fermo amministrativo per gravi carenze in materia di sicurezza della navigazione, mentre su 26 navi sono state rilevate diverse irregolarità meno gravi.

L’attività continuerà nei prossimi mesi nei confronti di navi sub-standard “che non rispettano le convenzioni internazionali e navigano con gravissimo rischio per la sicurezza della navigazione e dell’ambiente marino nonché per la sicurezza e per le condizioni di vita delle persone che sulle navi vivono e lavorano”.

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