La pioggia di intensità eccezionale caduta negli ultimi tre giorni ha riempito le dighe nella Sardegna centro-orientale, facendo rientrare l’emergenza idrica che aveva portato ad annunciare pesanti razionamenti dell’acqua – rubinetti aperti solo a giorni alterni – in 17 comuni del Nuorese, compreso il capoluogo, a partire da lunedì 27 gennaio. Tutto rientrato: secondo i dati diffusi dal gestore Abbanoa nell’incontro di questo pomeriggio a Nuoro con Egas, i sindaci del territorio e la Provincia, assessorato regionale dell’Ambiente e Protezione civile, la disponibilità d’acqua nell’invaso di Olai è raddoppiata, passando in tre giorni da 3 milioni a 7 milioni di mc, mentre è stato portato al limite autorizzato la disponibilità nel Govossai.
Vengono quindi meno le restrizioni idriche già disposte a partire dal 27 gennaio per i comuni serviti dal potabilizzatore di Janna ‘e Ferru. Si procederà tuttavia a una nuova verifica congiunta i primi giorni di marzo. Il tavolo sull’emergenza siccità rimane comunque convocato in modo permanente per uno scambio continuo di informazioni e per mettere in campo una serie di azioni condivise utili a preservare al massimo la risorsa idrica. Contestualmente prosegue il piano straordinario di manutenzione reti e di ricerca e riparazione perdite da parte di Abbanoa, anche con squadre interne del gestore. In stretta collaborazione con le amministrazioni comunali verranno inoltre mappate, verificate ed eventualmente inserite nel sistema idrico tutte le fonti di alimentazioni ulteriori nel territorio.
Verrà poi completato il programma straordinario di installazione di accumuli nelle strutture pubbliche. Attraverso le associazioni di categoria si proseguirà anche nell’opera di sollecitazione dei privati affinché si dotino di sistemi di accumulo. E’ previsto infine un aggiornamento periodico sullo stato dell’arte degli investimenti in carico ad Abbanoa: zattere su Olai e pompe di pescaggio sul Govossai, completamento collegamento Olai-Govossai, progettazione del collegamento Gusana-potabilizzatore Janna ‘e Ferru, interventi di manutenzione straordinaria della diga Govossai utili ad incrementarne la capacità d’invaso.
Esulta anche la presidente della Regione, Alessandra Todde: “La crisi idrica smette di essere emergenza quando viene gestita con pianificazione e interventi mirati. Questo è l’approccio che abbiamo adottato sin dall’inizio del nostro mandato, trovandoci davanti a una situazione complessa: invasi non adeguati, interconnessioni mai realizzate e una gestione passata che non aveva previsto soluzioni strutturali per un problema così cruciale. La scorsa estate, l’emergenza idrica ha colpito duramente alcune aree come la Baronia, con il Maccheronis a secco, ma siamo intervenuti tempestivamente. Abbiamo pianificato e stanziato risorse per le opere necessarie, dando priorità alla gestione ordinaria per non dover più rincorrere emergenze straordinarie”.
Per la Todde “un altro esempio concreto è la gestione della crisi nel Nuorese, una settimana fa, prima della pioggia di questi giorni, i bacini erano quasi vuoti al punto che abbiamo ritenuto opportuno chiedere lo stato di emergenza nazionale. Grazie alle azioni intraprese, siamo riusciti a gestire al meglio la poca acqua disponibile, mentre le piogge recenti ci hanno consentito di revocare le restrizioni. Tuttavia, questo non significa liberi tutti. Stiamo lavorando per garantire riserve idriche adeguate, anche nelle scuole, e per far fronte a eventuali future emergenze con una gestione preventiva. Va chiarito anche un punto oggetto di critiche: l’acqua del Govossai non è stata sprecata, ma è stata utilizzata per alimentare il potabilizzatore di Janna ‘e Ferru e l’eccesso è confluito nel lago di Gusana. Inoltre, il bacino della diga di Olai è attualmente a una capienza di 7 milioni di metri cubi su 12 disponibili. Questo sottolinea l’importanza di affrontare il problema in modo sistematico. La svolta nella gestione idrica è iniziata il 27 marzo scorso, uno dei miei primi atti da presidente. Lo voglio ricordare. Abbiamo autorizzato ENAS a fermare il rilascio in mare delle risorse idriche in eccesso, reintroducendo la prassi del trasferimento tra bacini per un utilizzo ottimale dell’acqua. L’Enas non trasferiva le risorse idriche dal Tirso al Flumendosa e l’acqua in eccesso veniva rilasciata in mare. Da allora, la gestione è profondamente cambiata. C’è ancora molto da fare, in particolare sul fronte delle infrastrutture, come il collegamento tra Govossai e Olai nel Nuorese, le opere principali a riguardo sono già state finanziate e sono in fase di monitoraggio. Anche la gestione di Abbanoa sta cambiando passo, il presidente Sardu si è posto l’obiettivo ambizioso di ridurre del 20% le perdite idriche entro l’anno”.