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Vecchi rancori e litigi, padre e figlio arrestati dopo la sparatoria a Cagliari

Un’escalatione di tensioni mai sopite, in manette Stefano Caredda e il figlio Alberto: con pistola e coltello hanno ferito i “rivali” a Sant’Elia
La Redazione

Vecchi rancori e violenza in strada: due arresti dopo la sparatoria

Un’escalation di tensioni mai sopite, alimentate negli anni da litigi, provocazioni e contrasti personali. ƈ questo lo scenario che, secondo la ricostruzione della Squadra Mobile, avrebbe fatto da sfondo al grave episodio di violenza avvenuto venerdƬ sera a Cagliari, davanti a un bar di via Schiavazzi nel rione di Sant’Elia.

Protagonisti della vicenda Stefano Caredda, 50 anni, il figlio Alberto, 28, e un ragazzo di 17 anni. I tre si sarebbero presentati armati sul posto dopo che Caredda senior sarebbe stato aggredito da due rivali.

Nel corso del confronto, degenerato rapidamente, l’uomo avrebbe esploso un colpo di pistola ferendo a una gamba Manolo De Agostini. Subito dopo, il figlio e il minorenne avrebbero colpito con armi da taglio sia De Agostini sia il nipote Daniel, intervenuto per difendere lo zio.

Un bilancio che poteva trasformarsi in tragedia, ma che si ĆØ fermato a ferite giudicate guaribili in 30 e 21 giorni: entrambi i feriti sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale Brotzu.

Le indagini sono scattate immediatamente dopo le numerose chiamate al 112 che segnalavano una rissa con spari. Gli agenti delle volanti sono intervenuti per primi, seguiti dagli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Davide Carboni.

Padre e figlio in carcere dopo la sparatoria e l'accotellamento a Cagliari

Decisivi per l’identificazione dei presunti responsabili sono stati i racconti dei testimoni e le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, che hanno permesso di ricostruire quanto accaduto poco prima delle 20. Dopo l’aggressione, i tre si erano allontanati in auto.

Rintracciati poco dopo, si sono presentati spontaneamente agli agenti, consegnando anche la pistola detenuta illegalmente. Sul luogo dei fatti sono intervenuti anche gli specialisti della Polizia Scientifica per i rilievi.

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Le accuse contestate sono lesioni personali pluriaggravate e porto abusivo di arma clandestina. Su disposizione del pubblico ministero Virginia Boi, padre e figlio sono stati trasferiti in carcere, mentre il minorenne ĆØ stato affidato ai familiari.

Tutti e tre sono assistiti dall’avvocato Marco Fausto Piras, le udienze di convalida sono fissate per lunedƬ.

Alla base dell’episodio ci sarebbero esclusivamente vecchi dissapori tra Caredda e De Agostini. I due si sarebbero incontrati casualmente nello stesso bar e, dopo un primo alterco, la situazione sarebbe degenerata. Caredda, esasperato, sarebbe tornato a casa per recuperare l’arma, forse con l’intenzione di intimidire l’avversario. Il ritorno sul posto ha invece innescato la violenza che ha portato agli arresti.

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