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Nicola Grauso Nicola Grauso

L’addio a Grauso: “Portò internet in Italia e cambiò l’immagine della Sardegna”

La politica sarda piange l’imprenditore cagliaritano. Todde: “Consentì l’accesso alla rete a migliaia di italiani”. Repùblica: “Ha dato un nuovo linguaggio ai sardi. Bonu viagiu Nichi”
La Redazione

L’omaggio della politica a Nicola Grauso, morto oggi a Cagliari all’età di 76 anni.

E’ morto Nicola Grauso. La Sardegna perde uno dei suoi figli più innovativi e controversi: è scomparso all’età di 70 anni Nicola “Nichi” Grauso, pioniere della comunicazione, imprenditore, editore e promotore della rivoluzione digitale italiana. Con lui se ne va una mente libera, spesso scomoda, ma capace di imprimere un’impronta profonda e duratura nel tessuto culturale e tecnologico della Sardegna e del Paese.

«Con la morte di Nicola Grauso – Nichi, come era conosciuto da tutti – perdiamo l’uomo che forse per la prima volta riuscì a cambiare l’immagine della Sardegna e l’idea che il resto del mondo aveva di noi», ha dichiarato la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde. «Fu colui che portò Internet in Italia, creando in Sardegna una società che consentì l’accesso alla rete a migliaia di italiani. Come tutti i visionari, Grauso è stato un personaggio complesso, segnato da luci e ombre. Ma il suo lascito più grande è forse l’immagine di una Sardegna capace di precorrere i tempi».

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Fondatore di Radiolina, Videolina e della prima versione online de L’Unione Sarda, Grauso è stato tra i primi in Europa a credere nel potenziale del web. Con Video On Line, anticipò i tempi e dimostrò che anche da una terra considerata periferica potevano partire rivoluzioni culturali e tecnologiche.

«Grauso è stato un pioniere scomodo, un innovatore radicale», scrive Repùblica in un omaggio carico di riconoscenza e ammirazione. «Ha dato ai Sardi un linguaggio nuovo, una voce propria, una possibilità di racconto originale e libera. Ha reso evidente che le barriere non sono geografiche, ma mentali».

Anche Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, ha voluto ricordare la figura dell’editore scomparso: «È stato un precursore nel mondo della comunicazione e della tecnologia. Amava anticipare i tempi, percorrendo nuove strade, e ci riusciva benissimo. Anche nella consapevolezza della sua malattia, non ha smesso di sognare nuovi progetti per il futuro. Mancherà alla Sardegna un lucido e generoso visionario».

Il suo spirito imprenditoriale, la passione civile e l’incessante desiderio di libertà e cambiamento hanno fatto di Nichi Grauso una figura cardine per la modernizzazione dell’isola. Una Sardegna più consapevole, più connessa, più proiettata nel mondo: questo è il sogno che lascia in eredità.

“Bonu viaggiu, Nichi. La Sardegna non ti dimenticherà”.

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