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Missionario muore in Sardegna, i parenti donano i suoi 300 oggetti d’avorio alla Forestale

Collane, bracciali, ciondoli, statuine fatte a mano e raccolti da don Piero Galvani durante gli anni della sua attività in Africa. Tutto in eredità alla Forestale per volontà degli eredi del religioso emiliano, deceduto dieci anni fa durante una vacanza nell’Isola
La Redazione

Trecento oggetti d’arte in avorio realizzati con zanne di elefante africano di savana: collane, bracciali, ciondoli, statuine fatte a mano e raccolti da don Piero Galvani durante gli anni della sua attività missionaria in Africa. Tutto in eredità alla Forestale per volontà degli eredi del religioso emiliano, deceduto dieci anni fa durante una vacanza in Sardegna.
    Dopo un decennio di regolare detenzione, i familiari hanno deciso di donare al Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Sardegna gran parte della collezione con l’obiettivo di far conoscere e rendere pubblici la attività del missionario. Gli oggetti sono stati consegnati dagli eredi, singolarmente pesati e catalogati.
  La collezione sarà ospitata negli uffici della direzione generale del Corpo forestale.
    Don Piero Galvani, nato in provincia di Parma nel 1930, è stato ordinato sacerdote nel 1956. Ha sempre svolto la sua missione di parroco di provincia per la comunità di Podenzano, nei pressi di Piacenza. Per quasi sessant’anni, ha arricchito la sua vita sacerdotale alternando sussidi finanziari a distanza con aiuti diretti in favore di missioni umanitarie di mezzo mondo, dall’Africa centrale nell’odierna Repubblica democratica del Congo (ex Zaire) alle Isole Salomone in Australia, passando per India e Messico.
    Ha collaborato con il missionario podenzanese Padre Romano Segalini per la costruzione di ospedali, scuole, case per volontari, rischiando la vita in contesti martoriati da guerre civili e comunicando con il resto del mondo attraverso ponti radio di fortuna, che lui stesso costruiva grazie alle sue doti di elettricista. Nel 2014, all’età di 81 anni, don Piero si è messo al servizio dei più bisognosi in pieno oceano Pacifico, nelle isole australiane di Salomone. La sua ultima missione umanitaria durò circa un anno, quindi il rientro in Italia. È scomparso il 30 ottobre 2015 in Sardegna, a Sedilo, ospite dei nipoti. 

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