Vari animali, uccelli e ragni su tutti, “di casa” accanto a scaffali e pavimenti sporchi, lerci in un supermercato di Pirri. La clamorosa scoperta fatta dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Cagliari, con il supporto del personale del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione della ASL di Cagliari: disposta la chiusura immediata a seguito dell’accertamento di gravi carenze igienico-strutturali e di violazioni in materia di sicurezza alimentare.
L’ispezione nel supermercato di Pirri ha evidenziato una sistematica messa in vendita di prodotti alimentari altamente deperibili oltre la data di scadenza e il mancato rispetto delle procedure di autocontrollo aziendale (HACCP), con l’utilizzo di depositi non registrati e condizioni ambientali incompatibili con la vendita al pubblico di generi alimentari.
Supermercato sporco e con cibi scaduti chiuso dai Nas a Pirri
L’esercizio, esteso su una superficie di circa 700 metri quadrati, versava in uno stato di evidente degrado igienico, con sporcizia accumulata su pavimenti, muri perimetrali, sotto le scaffalature e dietro le attrezzature, presenza di volatili all’interno dei locali e delle relative deiezioni su pavimenti, pareti e scaffali, ragnatele diffuse in tutta la struttura, ruggine sulle superfici metalliche delle porte d’accesso e dei banchi frigoriferi, piastrelle rotte e difficilmente sanificabili, oltre a un indiscriminato accumulo di rifiuti in vari punti dell’esercizio.
I prodotti alimentari scaduti rinvenuti, tra cui insalata di tonno in scatola, cous cous pronto al consumo e numerose confezioni di frutta e verdura in avanzato stato di alterazione, sono stati distrutti in autotutela dalla parte ispezionata.
Nei guai il responsabile dell’attività commerciale, un 48enne residente a Dolianova, amministratore unico della società responsabile del punto vendita. contestate diverse violazioni in materia di igiene e sicurezza alimentare ai sensi del decreto legislativo 193 del 2007, oltre alla violazione del regolamento europeo numero 625 del 2017 e al conseguente sequestro amministrativo.
Le sanzioni irrogate ammontano complessivamente a 13mila euro. Il valore dell’immobile interessato, attualmente sottoposto a provvedimenti restrittivi, è stimato intorno al milione di euro. L’Autorità Sanitaria è informata e segue l’evoluzione della vicenda.