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Lacrime e dolore a Elmas per il funerale di Francesca Deidda: “Il vero amore non è mai violento”

L’addio alla 42enne di San Sperate uccisa otto mesi fa dal marito. Presenti, in chiesa i familiari della donna e anche il papà dell’assassino, tutti uniti nella disperazione. Le esequie officiate dall’arcivescovo Giuseppe Baturi: “Chi è disperato non può amare, ora speriamo che Francesca trovi la serenità e felicità eterna”
La Redazione

Lacrime e dolore a Elmas, nell’oratorio di San Sebastiano, per lo straziante addio a Francesca Deidda, la donna 42enne uccisa otto mesi fa dal marito Igor Sollai nella loro abitazione di San Sperate. Una grossa folla ha voluto rendere omaggio per l’ultima volta alla Deidda: presenti anche vari sindaci metropolitani e esponenti politici regionali, accanto a loro le colleghe del call center della vittima, i suoi parenti e anche il padre dello stesso Sollai, rinchiuso in carcere a Uta e prossimo al processo per femminicidio.A ufficiare la cerimonia il vescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi: “L’amore, quello vero, non potrà mai essere violento. “Il male è vecchio, molto vecchio e corrode i rapporti”. Così l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi ai funerali di Francesca Deidda, uccisa a San Sperate dal marito. “La cosa terribile che accada è che viene minata la fiducia che fa parte degli affetti. Il veleno, la prepotenza, si insidia nei rapporti di amicizia e amore. La prepotenza è sempre una forma di disperazione. L’affetto non è mai possessività”, ha detto Baturi, “L’amore vero è volere che l’altro sia felice anche quando l’altro non comprende noi. Per amare nella vita occorre una grande speranza. Chi è disperato non può amare. Ed è nella grande speranza che Francesca possa vivere in serenità sempre dopo quello che ha vissuto”. Presenti anche le colleghe della vittima, dal pulpito una ha letto una breve ma pur sempre molto commovente lettera: “Ti vogliamo bene, per noi sei sempre stata una bella persona”.

Commovente anche il ricordo di Gianfranco Piscitelli: “La promessa di un amore eterno, “finché morte non vi separi”, dovrebbe essere un vincolo di rispetto e protezione reciproca. Purtroppo, la realtà a volte si tinge di violenza, spezzando questo giuramento sacro, l’essere umano si trasforma in bestia e si arroga il diritto di togliere la vita a suo piacimento. L’ombra del femminicidio oscura l’amore, trasformandolo in possesso e distruzione. Il diritto alla vita è un principio basato sulla convinzione morale che un essere umano ha il diritto di vivere e, in particolare, che non dovrebbe essere ucciso da un altro essere umano.È fondamentale promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza, per estirpare alla radice ogni forma di violenza. L’amore vero non conosce sopraffazione, ma solo condivisione e libertà. Ogni vita ha un valore inestimabile e merita di essere protetta. Che il sacrificio di tante donne ci spinga a costruire insieme un futuro dove l’amore trionfi sulla violenza. Che tu possa riposare in pace, dolce Francesca”.

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