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La Corte costituzionale boccia il referendum sull’autonomia, Todde: “Continueremo a lottare per la Sardegna”

Doccia freddissima, dichiarato inammissibile perché “sono poco chiari oggetto e finalità”. Esulta il governatore veneto Zaia ma la sua collega sarda promette battaglia: “Difenderemo ancora con unghie e denti le risorse che ci spettano”
La Redazione

La Corte Costituzionale dice no e respinge la richiesta di referendum per la totale abrogazione dell’autonomia differenziata. Si tratta della famosa legge firmata dal ministro Calderoli. Ok della Consulta, invece, ai referendum che mirano al dimezzamento di residenza in Italia, da dieci a cinque anni, per l’acquisizione della cittadinanza e ai 4 per a ripristinare tutele e garanzie sul lavoro cancellando le norme del Jobs act. Sul pollice verso all’autonomia esulta in governatore del Veneto, Luca Zaia.

Alessandra Todde, però, dal canto suo promette battaglia: “La Sardegna, con il nostro ricorso accolto dalla Corte lo scorso novembre, ha difeso la sua specialità e contrastato una legge iniqua. Una legge che la Corte stessa, ascoltando le preoccupazioni delle Regioni promotrici, ha già demolito e svuotato perché ci toglieva risorse e ci condannava a restare indietro. Se il capogruppo della Lega Veneta ha dichiarato recentemente che il Veneto vale più della Sardegna, per farci capire cosa si intende per differenziata, noi invece continueremo a difendere con le unghie e con i denti le risorse e le opportunità che le spettano”.

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