Lunghe liste d’attesa, problemi economici o difficoltà nel raggiungere i luoghi di erogazione del servizio sanitario. Ecco che allora sempre più sardi hanno rinunciato nel 2023 a curarsi. Numeri preoccupanti, guardando anche il generale panorama nazionale dove risulta coinvolto circa il 7,6% della popolazione italiana: nel 2022 era il 7% e nel 2019 il 6,3%.
Sono i dati evidenziati dal Cnel che rilancia oggi in una nota alcuni contenuti della Relazione 2024 sui servizi pubblici pubblicata lo scorso ottobre. Una generale tendenza al peggioramento a partire dal 2019. La Sardegna risulta la regione con il dato peggiore: a rinunciare alle cure è il 13,7% della popolazione, con una fascia di età di rinunce massime che va tra i 55 ai 59 anni.
Le rinunce per motivi economici sono rimaste sostanzialmente stabili tra 2019 (4,3%) e 2023 (4,2%) e sono passate in secondo piano negli anni del Covid-19 (circa 2,9%). Invece sono aumentate in maniera significativa le rinunce dovute alle lunghe liste di attesa, passate negli stessi anni dal 2,8% nel 2019, al 3,8% nel 2022 e al 4,5% nel 2023.