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I dazi di Trump bruciano 2 mila 500 miliardi, l’incubo recessione e borse del mondo in rosso

Allarme dell’Fmi, che vede nelle tariffe “un rischio significativo alle prospettive globali in un momento di crescita lenta”. Ma nonostante il crollo dei mercati e le critiche di decine di leader mondiali, la Casa Bianca tira dritto chiedendo fiducia a investitori e cittadini. Meloni parla di scelta sbagliata ma non di catastrofe
La Redazione
Former President Donald Trump, right, sits in the courtroom before the start of his civil business fraud trial, Wednesday, Oct. 4, 2023, at New York Supreme Court in New York. (AP Photo/Mary Altaffer, POOL)

La tempesta dazi travolge i mercati e aleggia lo spettro della recessione mondiale: le tariffe Usa hanno mandato in fumo ieri 2.000 miliardi a Wall Street e 422 in Europa. Record dell’oro. Il petrolio ha perso il 6,64%, a 69,95 dollari al barile. Biglietto verde a picco. Poco mossi i future della borsa Usa. In netto calo stamani Tokyo. In rialzo Mosca. Allarme dell’Fmi, che vede nelle tariffe “un rischio significativo alle prospettive globali in un momento di crescita lenta”.

Ma nonostante il crollo dei mercati e le critiche di decine di leader mondiali, Trump tira dritto sui dazi chiedendo fiducia a investitori e cittadini. Per poi dirsi disposto a trattare con paesi che “offrissero qualcosa di fenomenale”. E annuncia che presto arriveranno le tariffe anche su farmaci e chip. Meloni definisce i dazi Usa una scelta sbagliata ma non una catastrofe. L’Ue non chiude al negoziato con Trump, ma ha pronto il bazooka delle contro-tariffe.

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