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Fame di lavoro in Sardegna: boom di nuove assunzioni coi bonus regionali

Dai supermercati alle farmacie, dagli studi odontoiatrici ai barbieri. I bonus occupazionali erogati dalla Regione sfruttati da titolari e gestori di attività, l’assessora Manca: “Oltre il 30% delle candidature è per contratti indeterminati”
La Redazione

“Oltre 2350 lavoratori coinvolti e decine di ambiti di impiego interessati. È un risultato che va oltre ogni nostra più rosea aspettativa quello che emerge dai dati relativi alla richiesta di bonus assunzionali, la misura messa in campo dall’Assessorato del Lavoro che, grazie a una dotazione finanziaria di 40 milioni di euro, offre un incentivo alle imprese che assumono lavoratori disoccupati, con un occhio di riguardo alle categorie più fragili, come gli over 50 e i disoccupati di lungo corso a rischio di esclusione socio – lavorativa o di povertà”.

Lo sottolinea l’assessora regionale del Lavoro, Desirè Manca: “Sorprende positivamente anche la varietà degli ambiti lavorativi interessati. All’avviso hanno partecipato aziende che operano in vari settori: commercio al dettaglio di mobili per la casa; servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere; produzione di prodotti di panetteria freschi; attività degli studi di ingegneria; supermercati; strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili; servizi di disinfestazione; farmacie; attività degli studi odontoiatrici; riparazioni meccaniche di autoveicoli; fabbricazione di porte e finestre in legno”.

 Per alcune linee di intervento, come la Categoria B.4 (riferita a disoccupati di lunga durata) e la Categoria B.2 (riferita a disoccupati under 35 working poor) l’avviso è ancora aperto. “Il dato è molto positivo, in particolar modo se rapportato al tessuto imprenditoriale della Sardegna, dove oltre il 90% è rappresentato da microimprese – aggiunge Manca – il 66% delle candidature, infatti, proviene da imprese che si sono candidate nella veste di microimprese. Ma il grande successo riguarda la partecipazione di imprese più strutturate come le piccole e le medie imprese (il 25% delle domande proviene da piccole imprese e il 7% da medie imprese), infine il 2% è rappresentato da grandi imprese. Oltre il 30% delle candidature – conclude l’esponente della Giunta – riguarda i contratti a tempo indeterminato”.

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