L’estate nel sud Sardegna segnata anche dalla follia degli ombrelloni segnaposto.
Da un lato sarebbero quasi da benedire gli stabilimenti balneari, dove le regole vengono rispettate ma c’è lo “scotto” del ticket da dover pagare.
Meglio, forse, andarsene lì che in spiaggia libera dove il fegato degli onesti è prossimo al “boom”.
Un’altra estate cafona, ecco cosa sta avvenendo anche sui principali lungomari, con ombrelloni e seggiole piazzati da ore prima sulla sabbia, in posizioni ovviamente privilegiate. Vietato per legge, ma senza vigili e multe sicure e costanti i furbetti abbondano.
Estate sud Sardegna, la giungla degli ombrelloni segnaposto
A Muravera, Costa Rei è un “must” della cafonaggine: “Occupazione selvaggia a Costa Rei, con seggiolini in ordine sparso e il più largo possibile”, denuncia Omero, cagliaritano che ha macinato tanti chilometri per essere in una delle perle marine del sud della Sardegna. Foto scattata e postata sui social, e parte il solito “circo” dei commenti, per la quasi totalità a favore del bagnante onesto. Non va meglio certamente a Maracalagonis, spiaggia di Genn’e Mari: “Siamo arrivati alle 7 del mattino e come tutte le volte i villeggianti occupano la spiaggia, dalla prima fila, dalla notte prima”, racconta Mariangela. “Abbiamo pure provato a chiamare la polizia Municipale ma non risponde nessuno. È come se per tutto il giorno fossero i proprietari di una spiaggia libera”.
Già, davvero un bel controsenso: occupazione di spiaggia libera. L’unica speranza è che nel mese più caldo, agosto, i controlli siano più costanti e serrati e che una pratica, scorretta e vietata per legge, venga definitivamente stroncata. Anche perchè, si sa, le multe sono molto più efficaci di ramanzine o foto postate sui social.