Una comunicazione, in inglese e poi in italiano, diramata sul canale radio 16, quello più “local”, da barca a barca: “Comando generale, la Cacciamine della Marina militare, Mike 5559. Chiamata generale, chiamata generale, chiamata generale: attenzione, alle 13 ora locale verrà effettuata un’esplosione subacquea”. Seguono le coordinate, al largo del porto cagliaritano, in territorio del Margine Rosso di Quartu, stando anche a varie segnalazioni. “Si richiede alle navi in transito di tenersi a due miglia di distanza dalla posizione indicata”. Sul posto, oltre alla Cacciamine, altre tre navi della Marina militare. E, alle 13 e qualche secondo, chi abita a ridosso del litorale, tra Margine Rosso e inizio Flumini, giura di aver sentito il classico rumore di una esplosione in acqua. C’è chi, naturalmente, si è chiesto il perchè di un fatto simile. Certo, sono i giorni delle esercitazioni di “Mare Aperto” e proprio oggi la Marina Militare ha aperto la sua sede, a Cagliari, alle scolaresche. La “bomba” fatta brillare con la protezione del mare ha quasi il sapore del “diversivo inatteso”.
Ma il mistero o il giallo, soprattutto sulla vicinanza alla costa, non sembra esserci. Dalla stessa Marina Militare, dopo avere spiegato che “un’esercitazione prevede anche la presenza di navi vicino alla costa”, arriva tutto lo “storico” legato alla bomba fatta esplodere nei fondali quartesi: “Nel corso dell’esercitazione #MareAperto25, grazie al lavoro congiunto di Cacciamine e veicoli autonomi di Maricodrag, sono stati individuati al largo del porto di Cagliari, alcuni ordigni bellici risalenti alla Seconda guerra mondiale. Il locale nucleo” dello “sminamento difesa anti mezzi insidiosi, formato dai palombari del Comsubin, ha provveduto alla neutralizzazione di uno di questi”. Ecco spiegato il rumore, chiarissimo, di una bomba nel Golfo degli Angeli. E dalla Marina aggiungono che l’operazione si è svolta “con procedure studiate per ridurre al minimo l’impatto ambientale e per garantire la sicurezza della nagivazione”.