Sono 143mila i sardi in difficoltà per pagare l’energia elettrica. In 1 anno bollette passate da 1.415 euro a oltre 1.900. In difficoltà soprattutto anziani, fasce deboli e lavoratori poveri. Giovanni Mellino (Presidente ANAP Confartigianato Sardegna e VicePresidente Nazionale) “Necessario incontro in Regione. Nessuno deve rimanere al freddo d’inverno o non potersi permettere un piatto caldo. Urgente continuare ad adottare misure concrete, come incentivi e agevolazioni mirate”.
L’8,9% delle famiglie sarde ha difficoltà a pagare l’energia elettrica mentre per il 16% degli italiani la bolletta della corrente è una preoccupazione costante e sentita. Significa che in Sardegna oltre 143mila persone soffrono di povertà energetica con la conseguenza di avere estrema difficoltà ad accedere ai servizi essenziali come riscaldarsi e farsi una doccia calda d’inverno, raffrescare gli ambienti d’estate, poter cucinare adeguatamente e riuscire a illuminare tutte le stanze della casa.
E’ questo ciò che emerge dall’analisi realizzata per ANAP Confartigianato Sardegna, dall’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha esaminato i dati per il 2023 rilasciati da OIPE, Osservatorio Italiano per la Povertà Energetica.
“Siamo molto preoccupati perché con l’arrivo dell’inverno tale situazione assumerà caratteristiche di gravità per anziani poveri, fasce deboli e non autosufficienti – afferma Giovanni Antonio Mellino, Presidente di ANAP Sardegna e VicePresidente Nazionale, l’Associazione Nazionale degli Anziani e Pensionati di Confartigianato – ma anche per i lavoratori e le famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese e che hanno notevoli difficoltà di fruire di beni e servizi energetici indispensabili”.
“La povertà energetica rappresenta una delle sfide più urgenti della nostra società, specialmente per gli anziani a basso reddito, che rischiano di subire le conseguenze più gravi di questa problematica – prosegue Giovanni Antonio Mellino – con il progressivo aumento dei costi energetici e delle bollette, molti pensionati e tante persone anziane con redditi ridotti si trovano ad affrontare scelte difficili tra riscaldare adeguatamente le loro abitazioni o affrontare altre spese essenziali, come il cibo e le medicine”.