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Carlo Felice Carlo Felice

Carlo Felice, la proposta in consiglio a Cagliari: “Via la statua dal Largo, mettiamola al museo”

Mozione del consigliere Farris a palazzo Bacaredda: “Nell’Isola instaurò un vero e proprio regime militare e istituì una magistratura speciale per l’istruttoria dei processi politici. La scultura va musealizzata”
La Redazione
Carlo Felice

Via la statua di Carlo Felice dal Largo. Arriva in consiglio comunale la mozione, firmata dal consigliere Giuseppe Farris (gruppo misto) per la rimozione, e collocazione in un museo, della scultura di bronzo davanti a piazza Yenne che ritrae l’ottocentesco re di Sardegna. Viene chiesta anche la ridenominazione del Largo.

La statua, accusa il consigliere candidato sindaco e alle ultime comunali, “un simbolo celebrativo di un monarca che non rispecchia i valori democratici e liberali su cui si fondano la Repubblica Italiana e, in senso più ampio, le moderne democrazie. Numerose città e comunità, in Italia e all’estero”, sottolinea, hanno avviato processi di rilettura critica dei monumenti e della toponomastica legati a figure storiche controverse, in un’ottica di aggiornamento dei valori condivisi nello spazio pubblico. Il mantenimento della statua in una posizione pubblica centrale può essere interpretato come una perdurante celebrazione di idee e azioni antidemocratiche, contrarie ai principi di libertà e giustizia sociale oggi condivisi.

Il documento mette in evidenza che la storiografia moderna riconosce nell’operato del sovrano sabaudo “un orientamento fortemente reazionario, ostile alle istanze liberali e costituzionali che caratterizzarono il periodo prerisorgimentale. Durante il suo regno”, aggiunge, “Carlo Felice abrogò la Costituzione concessa dal Principe Reggente Carlo Alberto e attuò una dura repressione nei confronti dei moti rivoluzionari, sorretto dal dogmatismo della sua fede che attribuiva origine divina all’autorità regia.

In precedenza”, conclude, “dal 1799 al 1821, fu Viceré di Sardegna. Nell’isola instaurò un vero e proprio regime militare e istituì la Vice – Regia Delegazione, una magistratura speciale per l’istruttoria dei processi politici (il primo processo fu quello a carico del capopopolo Vincenzo Sulis)”.

La proposta invita sindaco e giunta “a promuovere tutte le azioni necessarie per la rimozione della statua di Carlo Felice dall’omonimo Largo, prevedendo un adeguato intervento di salvaguardia dell’opera artistica e il suo trasferimento in un museo civico o in un altro spazio idoneo, corredato di pannelli informativi che illustrino la figura del tiranno e il contesto storico in cui operò.

Altresì, a istituire un’apposita commissione (composta da storici, esperti di arte e rappresentanti delle istituzioni locali) affidandole il compito di: valutare la più opportuna modalità di musealizzazione della statua; redigere un testo informativo, da esporre a fianco alla statua, che offra una lettura critica della figura di Carlo Felice”. Infine “proporre alternative di nuova intitolazione del Largo, che riflettano principi di inclusività, democrazia e sensibilità verso la storia locale”.

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