Non si fanno attendere i commenti dopo la festa diffusa del Capodanno cagliaritano 2025. Tra Stewart Copeland nel Largo Carlo Felice e la discoteca a cielo aperto del Bastione di Saint Remy, insieme ai piccoli eventi sparsi nelle diverse piazze cittadine, sui social in tanti dicono la loro.
“Capodanno da rivedere a Cagliari”, il giudizio del consigliere comunale Ferdinando Secchi. “Stewart Copeland? Un concerto da fare in occasione di Umbria Jazz o nei teatri al chiuso, non come evento principale di fine anno del capoluogo di Regione”, si legge in un post. E seppur sia innegabile la fama e il talento dell’artista dei Police, secondo Secchi la notte di San Silvestro nel Largo ci sono state “poche persone presenti (a parte qualche fan dei Police) per lo più deluse dallo stravolgimento in chiave sinfonica di qualche brano famoso e d’altronde non poteva essere altrimenti anche perché di solito il batterista suonava con un’orchestra composta da 27 elementi”.
Altra festa quella alla Terrazza Umberto I. “L’evento con più presenze è stato quello organizzato da privati nel Bastione Saint-Remy – continua Secchi – , il che è tutto dire (forse 1500 persone)”. Che aggiunge come “la scelta del capodanno diffuso non ha agevolato per nulla tutte le strutture ricettive della città (dall’alberghiero all’extra-alberghiero) rimaste desolatamente vuote in quanto in città si sono registrate pochissime presenze di turisti e scarse sono state anche le presenze di corregionali in trasferta per le festività di fine anno”.
“È vero che il budget di quest’anno era ridotto, si è risparmiato molto, ma senza alcun beneficio per i cittadini di Cagliari (vedi aumento della Tari). Alla luce di tutti questi elementi credo che l’esperienza di quest’anno non sia andata per nulla bene”.
Per il futuro “bisognerebbe iniziare a ragionare per il prossimo anno per organizzare eventi di spessore, incentrati a Cagliari, che possano coinvolgere ad esempio tutto gli enti locali facenti parte della città metropolitana, utilizzando per tempo diverse strategie di marketing per promuovere gli eventi che potrebbero incorporare elementi della cultura locale per creare un’esperienza autentica e accogliente per i visitatori”.