Stangata al Toky. Il noto sushi di piazza San Benedetto paga la multa per evitare la chiusura del locale.
La Toki, titolare dell’esercizio pubblico “Toky” situato in piazza San Benedetto a Cagliari, ha evitato la chiusura del proprio locale grazie al pagamento di una sanzione pecuniaria di 4 mila euro. Questo è il risultato della conversione della sanzione di chiusura, comminata per l’occupazione abusiva del suolo pubblico, prevista dal regolamento comunale per la concessione destinata ad attività di ristoro all’aperto.
La violazione e la sanzione iniziale
La vicenda ha avuto inizio il 21 settembre 2024, quando la polizia municipale ha accertato che la “Toki S.r.l.” aveva occupato il marciapiede antistante il locale con 24 sedie e 10 tavolini, per una superficie di 11,10 metri quadrati, senza il necessario titolo autorizzativo. L’intervento degli agenti ha portato all’avvio di un procedimento sanzionatorio per la violazione delle disposizioni previste dal Codice della Strada e dal regolamento comunale. In particolare, la sanzione prevede la chiusura dell’attività per 8 giorni consecutivi, dal 1 al 8 maggio 2025, a causa della mancata autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico.
La facoltà di conversione della sanzione
Secondo il regolamento comunale, la “Toki S.r.l.” avrebbe potuto evitare la chiusura dell’attività chiedendo la conversione della sanzione in una somma pecuniaria, pari a 500 euro per ogni giorno di chiusura. Questo avrebbe permesso al locale di continuare a operare senza interruzione. La somma complessiva richiesta per i 8 giorni di chiusura ammontava quindi a 4 mila euro.
Nonostante il termine per la presentazione della domanda fosse scaduto, la “Toki S.r.l.” ha versato l’importo dovuto il 29 aprile 2025, regolarizzando così la propria posizione.
Nel frattempo, il locale di piazza San Benedetto potrà continuare a operare, evitando così la chiusura che sarebbe stata in vigore dal 1 al 8 maggio 2025.
La vicenda pone in luce le problematiche relative all’occupazione abusiva del suolo pubblico, un tema caldo in molte città italiane, in cui il rispetto delle normative è fondamentale per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, ma anche per tutelare gli spazi urbani destinati alla collettività.