La buca delle lettere di una 72enne che vive nei primi metri di Selargius, a Su Planu, si è improvvisamente riempita; una bolletta della luce dopo l’altra, tutte a nome di suo marito, legate a immobili non sardi. Peccato che lui riposi già da tempo al cimitero di Cagliari: è l’ennesima truffa con delinquenti residenti in modo stabile in Lazio e Campania.
Sono riusciti ad attivare due contratti elettrici sfruttando il nome di un morto. Anche se, forse, “calpestando il nome di un morto” sarebbe il modo migliore per descrivere il tutto. Protagonista della vicenda è una vedova 72enne. Parla la figlia una sindacalista molto botta nel cagliaritano, Manuela Spennati.
“Papà è morto nel gennaio 2019 e pochi mesi dopo hanno attivato utenze di maggiore tutela Enel a nome suo, da Lazio e Campania. Circa trecento euro, soldi che non dovevamo certo pagare noi. Mia madre ha iniziato ad agitarsi e ad avere paura, allora mi sono rivolta subito all’Enel, fornendo tutti i documenti del caso e facendo stracciare i contratti. Dopo un po’ di tempo, con un’altra compagnia, la Edison, i delinquenti sono tornati in azione”. La donna, esasperata si è allora rivolta ad Adiconsum Cagliari, diretta da Simone Girau. È stata una liberazione, stavolta definitiva: “In un mese sono riusciti a far stralciare anche il contratto fatto con la Edison, ridandoci una pace che avevamo perso da tempo. Certo, ciò che hanno fatto questi sciacalli è vergognoso, è come se aveste lo sfregiato la tomba di mio papà, non ho problemi davvero a dirlo. Ringrazio di vero cuore l’Adiconsum Cagliari”. Simone Girau, che ha seguito col suo team il caso passo dopo passo spiega che “è una vicenda triste e paradossale. Siamo disgustati dai fatti ma è giusto darne notizia per denunciare alcune condotte disdicevoli e mettere in guardia più persone possibile. Apprezziamo l’atteggiamento di Edison che si scusa informandoci che ‘sarà nostra cura adottare tutte le azioni necessarie per migliorare ulteriormente la qualità delle nostre pratiche commerciali’. Vogliamo credere nella buona fede del fornitore, che ringraziamo per la rapida conclusione della vicenda. Tuttavia è necessario un controllo adeguato, a monte, su chi fornisce i contratti in questa giungla del mercato libero elettrico per evitare che possano ripetersi casi come questo”.