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Cagliari, pietra tombale sul mercatino Cuore: “Abbiamo un anno per trovare una nuova area ma è difficile”

Destino segnato per lo spazio dove circa 600 famiglie hanno avuto l’occasione di “farsi una giornata”, quella della domenica, “Salve” le prossime 4 settimane ma lì dovrà arrivare il nuovo palaezzetto dello sport. E il countdown verso l’addio è già partito
Gianmarco Cossu
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Sul mercatino Cuore Sant’Elia è arrivata la classica “pietra tombale” sull’area: tra un anno non sarà più utilizzabile. Ma l’allarme resta e si cercano soluzioni alternative, come reso dal “triplete” di interrogazioni presentato a Palazzo Bacaredda dai consiglieri Massimiliano Piccoi del gruppo Riformatori, Pierluigi Mannino di Fratelli d’Italia e Ferdinando Secchi di Lega-Anima di Sardegna.

“Si valuti la possibilità di anticipare al sabato, nelle settimane coincidenti con le gare domenicali delle ore 15.00, o individuare altra zona, come piano B, da usare in maniera continuativa successivamente quando inizieranno i lavori del nuovo stadio e del nuovo palazzetto”, chiede Piccoi. “Tornare in viale Trento e riportare il mercatino in centro? Ci auguriamo di no”, le parole di Mannino. “Ma le soluzioni possono arrivare dalla Fiera, struttura dalle grandi potenzialità ma in cui puntualmente non si fa niente”.

La risposta arriva dall’assessore allo sviluppo economico e settori produttivi, Carlo Serra. “Già dal 2020, anno dell’istituzione del Mercatino Cuore, c’è sempre stata la necessità di individuare una nuova area, ma la ricerca non è facile”, spiega. “Nelle domeniche in cui il Cagliari gioca alle ore 15, nelle ultime settimane, sono emerse delle esigenze di sicurezza differenti: le decisioni di sospensione non vengono prese in autonomia dall’amministrazione, ma c’è un tavolo di sicurezza con le forze dell’ordine e la polizia locale, cui è emersa la necessità di avere la necessità di uno sgombero dell’area a un orario anticipato rispetto alla normalità”.

Quali soluzioni per il futuro? “Cercare sicuramente di ottimizzare il coordinamento col tavolo di sicurezza in modo che queste decisioni vengano prese con margine di tempo sufficiente per pensare a soluzioni alternative”, spiega Serra. Che aggiunge come “anticipare al sabato il mercatino trova pareri discordanti. Chi gestisce il mercato ritiene che questa non sia una soluzione economicamente sostenibili per gli hobbisti”.

Si cerca allora una soluzione alternativa, come magari la riduzione dei tempi di esposizione degli hobbisti, in quelle domeniche in cui la gara del Cagliari si gioca alle 15.00, “in modo da permettere uno sgombero più efficace”. E aggiunge: “Abbiamo un anno di tempo, da qui all’inizio dei lavori del palazzetto e del nuovo stadio, per individuare una possibile area alternativa. Ma le soluzioni sono complesse e le idee poche”.

Altro nodo, come presentato nell’interrogazione del consigliere Ferdinando Secchi, riguarda i bagni chimici installati, la pulizia delle caditoie, spesso causa di inagibilità dell’area del Mercatino in caso di pioggia, e la viabilità “che non viene controllata. Non c’è nessuna nessuna via di fuga per le emergenze e i mezzi di soccorso”.

“La gestione dei bagni chimici è la stessa di quella che viene fatta per altri eventi pubblici”, la risposta di Serra, “per quanto riguarda i rifiuti, invece, il problema è dato dall’abitudine di qualche maleducato seriale che approfitta dell’occasione per lasciare i propri rifiuti lì. Il sistema di controllo è certamente da migliorare”. E ancora, “il problema delle caditoie è dato dalle reti fognarie, costruite negli anni ’90.

FOTO: Dietrich Steinmetz

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