Una città a zero decibel dopo le 24 anche a giugno, luglio, agosto e settembre. Questo è l’orizzonte più certo per Cagliari, almeno leggendo il duro attacco fatto dalla realtà cittadina Lemon Party che “insieme ad altre realtà musicali”, spiega di avere la triste certezza di un’estate in silenzio a partire dalla mezzanotte, senza possibilità di mettere o fare musica in determinati luoghi, anche magari distanti dalle abitazioni. L’affondo è stato fatto sulla pagina ufficiale di Instagram della società, che ha anche taggato la controparte, quel Comune di Cagliari che sarebbe restio a trovare soluzioni ma, anche più semplicemente a mediare. A meno di un mese dall’inizio ufficiale, calendario alla mano, dell’estate 2025, la situazione non sembra rosea. Cagliari News ha deciso di riportare, di seguito, il lungo messaggio di informazioni e sfoghi della Lemon Party e delle altre realtà coinvolte.
“A Cagliari niente musica in estate dopo mezzanotte”
“Lemon party e diverse altre realtà musicali cittadine stanno attraversando un momento di forte crisi e rischiamo – tutti: organizzatori e pubblico – di vivere un’estate senza musica di notte. L’intero settore musicale è sotto attacco. Il Comune di Cagliari, i suoi dirigenti e le autorità preposte al controllo pare non vogliano trovare soluzioni, istituendo per questa stagione un vero e proprio coprifuoco dopo mezzanotte. Al momento praticamente nessuno è autorizzato a fare musica, il regolamento parla chiaro. Gli spazi hanno paura ad assumersi rischi, a causa delle pesanti sanzioni in cui potrebbero incorrere. I cittadini di Cagliari non avranno luoghi per vivere le notti estive. Men che meno i turisti, che la città si vanta di attrarre in numero sempre maggiore. Ma il problema riguarda innanzitutto chi vive in città tutto l’anno e ha sempre meno chance di vivere situazioni di socialità legate alla musica”.
“Abbiamo provato a sederci a un tavolo comune con le istituzioni chiedendo una deroga al regolamento comunale in alcuni spazi cittadini, chiedendo una maggiore flessibilità oraria e condizioni più favorevoli per la musica. Abbiamo individuato diversi spazi, ma al momento non c’è la volontà politica di trovare soluzioni e ascoltare un’intera comunità. Dal Poetto a tutti i luoghi decentrati dopo mezzanotte sarà il silenzio. Il nostro interesse – come quello di tutti – è di evitare i problemi della cosiddetta malamovida, avendo delle zone che non disturbino i residenti, che consentano di avere dei luoghi di incontro lontani dal centro”.
“La musica è socialità, cultura, è crescita personale e collettiva. Ed è anche impresa. Un settore lavorativo intero è colpito da queste scelte e soprattutto la libertà dei cittadini di vivere le notti estive incontrandosi e vivendo la musica. In questo momento abbiamo bisogno di mettere pressione alle istituzioni per trovare delle soluzioni in città, nella tolleranza e nel rispetto di ogni diritto. Anche la musica lo è”. E, poi, l’appello finale: “Sentitevi liberi di condividere e creare una discussione sana, educata e costruttiva per trovare soluzioni. O sarà un’estate senza musica”.