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Multe stradali record a Cagliari: oltre 4,3 milioni di euro nel 2024

Il capoluogo in testa alla classifica della regione con una media di 40,7 euro pagati da ogni residente. I soldi? Impiegati per la sicurezza delle strade. E grossa novità sugli autovelox, ecco quale
La Redazione


A Cagliari le multe stradali hanno raggiunto un totale da capogiro. Nel corso del 2024, il Comune di Cagliari ha incassato 4 milioni 344mila 484,52 euro grazie alle sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni al Codice della Strada. I dati, estratti dal verbale di chiusura annuale, fotografano una realtà in cui il controllo della circolazione e il rispetto delle norme stradali generano risorse che il Comune reinveste su manutenzione, sicurezza e mobilità urbana.

Record multe a Cagliari nel 2024

Di questo totale, 3 milioni 947 mila 798,27 euro derivano da infrazioni generiche, mentre 396 mila 686,25 euro provengono da multe per eccesso di velocità, secondo l’articolo 142, comma 12-bis del Codice della Strada. Il Comune ha stanziato 2 milioni 723 mila e 35,55 euro per migliorare la sicurezza stradale e la mobilità.

Tra gli interventi principali spiccano: la manutenzione della segnaletica stradale (680 mila 758,89 euro), il potenziamento delle attività di controllo da parte della polizia Locale (680 mila 758,89 euro), e una serie di azioni integrate per migliorare la viabilità e l’educazione stradale (un milione 361 mila 517,77 euro).

In particolare, il servizio del “nonno vigile” ha ricevuto 125 mila euro, mentre la manutenzione di strade, piazze e parcheggi ha beneficiato di oltre 800 mila euro.

Il Comune ha anche destinato 301 mila 444,12 euro delle sanzioni ottenute a Cagliari con le multe stradali, nello specifico per eccesso di velocità, utilizzando 255 mila 471,12 euro per la manutenzione ordinaria della segnaletica e 45 mila 973 euro per la gestione della piattaforma telematica integrata a supporto della mobilità urbana. Cagliari sceglie quindi di reinvestire le risorse ottenute dalle sanzioni per rendere le strade più sicure, moderne ed efficienti.

L’amministrazione comunale mira a rafforzare il proprio impegno nel controllo del territorio, dichiarando attenzione verso la sicurezza stradale e la tutela degli utenti deboli della strada.

“Se si analizza il valore pro-capite delle sanzioni in base al numero di abitanti, Cagliari è in testa alla classifica con una media di 40,7 euro a residente”, spiega Giorgio Vargiu di Adiconsum, “ma estendendo lo sguardo ad altri piccoli comuni sardi sul cui territorio sono installati apparecchi di rilevazione automatica della velocità, si scopre che lo scorso anno Monastir ha incassato ben 1 milione 303 mila 617 euro grazie agli autovelox, Decimomannu 732 mila 456 euro, Iglesias 463 mila 528, Elmas 278866 euro.


“In tema di autovelox, tuttavia, le cose stanno per cambiare – avverte Giorgio Vargiu – Entro il prossimo 12 giugno gli enti locali dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni introdotte dal decreto del MIT dell’11/04/2024, che assegna ai prefetti il compito di individuare i tratti di strada su cui gli autovelox potranno essere installati: solo sulle strade dove ricorrano alcune condizioni come elevata incidentalità, difficoltà di procedere alla contestazione immediata della violazione, velocità dei veicoli in transito mediamente superiore ai limiti consentiti”.

Cambia anche la distanza minima tra due diversi apparecchi (4 km su autostrade; 3 km su strade extraurbane principali; 1 km su strade extraurbane secondarie e urbane di scorrimento; 500 metri su strade urbane di quartiere e urbane locali). La distanza tra il segnale del limite di velocità e l’autovelox deve essere di almeno 1 km su strade extraurbane; 200 m su strade urbane di scorrimento; 75 m su altre strade – ricorda Vargiu –.

Altra novità è il recente insediamento dell’Osservatorio sulle multe stradali istituito presso il MIT, che aiuterà a capire come i comuni spendono i soldi incassati dai cittadini attraverso le sanzioni, risorse che per legge dovrebbero andare alla sicurezza stradale ma che troppo spesso vengono utilizzate dalle amministrazioni locali per coprire buchi di bilancio”.

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