Eccola servita, l’ultima beffa per i lavoratori del Brotzu. Meglio, per i coordinatori: “Il tempo per il cambio della divisa non viene più calcolato in modo che possa essere riscattato o con soldi o con, in un anno, 8 giorni di riposo”. A dirlo sono i segretari aziendali della Uil Fpl Fabio Sanna, Antonina Usala e Stefano Trogu. I tre hanno scritto una lettera di proteste, ufficiale, a tutti i direttori che stanno al vertice del più grosso ospedale sardo. “Calcolando 15 minuti per quattro ore di lavoro, arriviamo a otto giorni in dodici mesi. Sino ad oggi ci venivano calcolati e pagati, o con soldi o con giornate di riposo. Adesso non è più così”, tuona Fabio Sanna, “e tutto ciò è vergognoso. Chiediamo con forza che questo provvedimento venga annullato in tempi rapidissimi. Ecco, di seguito, la lettera di fuoco scritta dai 3 segretari aziendali.
“Il tempo per la divisa è un diritto acquisito e non può essere cancellato. È da tempo che questa organizzazione sindacale ha sempre ritenuto che i coordinatori fossero il parafulmine di tutto, acuito ancor di più in questo momento veramente critico. La nuova direzione amministrativa dell’ospedale pubblico più grande della Sardegna, in questi giorni, sta implacabilmente e ingiustamente colpendo i coordinatori dell’Arnas Brotzu. Se da un lato, inizialmente, questa organizza questa organizzazione sindacale era ‘sommersa’ dalle sconsolate denunce di numerosi operatori, ridotti oramai allo stremo, dall’altra sta esponenzialmente emergendo una demotivazione professionale e uno sconforto psicologico elevatissimo anche da parte dei coordinatori piuttosto allarmante, per il trattamento a loro riservato da parte di questa direzione amministrativa. Nello specifico, la sopracitata girezione, già dal mese di gennaio, non riconosce più il tempo del cambio divisa ai coordinatori, azzerando di fatto, unilateralmente questa parte del “tempo
tecnico” ormai riconosciuta anche dalla giurisprudenza oltre che dalle norme contrattuali.
Infatti con l’ordinanza 20787 del 25 Luglio 2024 i giudici di merito hanno ritenuto che, in linea
di principio, dovendo gli operatori sanitari indossare la divisa presso la sede di lavoro per
ragioni di igiene, i tempi necessari a tal fine fossero tempi di lavoro.
Premesso che questa O.S ha fatto riconoscere sin dal 2009 a tutti gli operatori sanitari
dell’ARNAS Brotzu il tempo del cambio divisa, consolidato e riconosciuto successivamente
dalle vigenti norme contrattuali, non riconoscere questo “minimo ed elementare” diritto, in
questo momento storico anche del sistema sanitario Regionale, ci sembra veramente un
“attacco ai coordinatori senza precedenti”.
Veramente in un momento storico anche di questo Ospedale, i coordinatori si meritano tutto
questo?
Da più parti accogliamo il grido d’aiuto di queste figure cui si riversa il pesante clima lavorativo
ed uno sconforto, oramai, misto a rabbia e rassegnazione, per il silenzio assordante da parte di
chi invece, dovrebbe in qualche modo dare risposte.
Non rendersene conto o, ancor peggio, non intervenire con tutta l’urgenza e l’impegno
necessario, è assolutamente inaccettabile oltreché “colpevole.”
I Coordinatori, non sono “lavoratori di serie B” essi, con lodevole impegno quotidiano,
operano in condizioni palesemente critiche ed incerte e riescono ancora a garantire un livello
organizzativo/assistenziale soddisfacente nel più grande Ospedale pubblico della Sardegna.
Premesso e considerato quanto sopra, ci si aspetta, con somma urgenza, di ripristinare la
norma contrattuale del cambio divisa anche ai coordinatori.
In difetto ci si riserva ad azioni più eclatanti in difesa di questi lavoratori”.