Ha vissuto 5 anni da incubo, a partire dal quando il compagno, Rossano Murtas, è stato aggredito e pestato. Era il 2020. Da allora Piera Pinna ha preso la più importante e impegnativa delle decisioni: non arrendersi a chi, come addirittura riportato dalla questura, ha usato “metodi criminali simili a quelli della mafia”. E, appena ha saputo degli arresti di chi era molto più di un semplice “rivale” nel Corso Vittorio a Cagliari, ha gioito, e tanto.
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“Quante lacrime, quante notti insonni, abbiamo sopportato di tutto. Paura, dolore, rabbia, tristezza, solitudine, resilenza, il voltafaccia di persone che ritenevi amici , sconforto. Ma oggi una piccola battaglia l’abbiamo vinta”, così Piera Pinna, in un post che ha pubblicato sul suo profilo Facebook e che ha presto girato sui social. “Un grazie alle forze dell’ordine. Ora continuate a ridere per l’aggressione , le auto incendiate, per le minacce, insulti, intimidazioni e calunnie da dietro le sbarre”.