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Cagliari, il Santissima Trinità rischia di chiudere: “Servono 16 milioni e lavori urgenti entro un anno”

Lo storico ospedale di Is Mirrionis tra falle e opere da realizzare, ma regna il ritardo. L’sos arriva dal direttore generale dell’Asl, Marcello Tidore. E va avanti la guerra sulla nuova riforma sanitaria della Giunta Todde: “Fa già acqua da tutte le parti”
La Redazione

Il disegno di legge sulla riorganizzazione sanitaria fa ancora discutere maggioranza e minoranza e, nel valzer delle persone sentite dalla commissione regionale, spuntano preoccupanti scenari. Marcello Tidore, dg dell’Asl 8, l’ha detto senza troppi giri di parole: per tenere in piedi il Santissima Trinità di Cagliari servono circa 16 milioni di euro, utili per fare tutta una serie di lavori entro un anno, quindi classificabili come “urgenti”. Parole nette, che sono arrivate anche alle orecchie dei componenti della minoranza che hanno deciso di abbandonare il “parlamentino” all’inizio dei lavori per protesta. “Questa idea di riforma sanitaria della Giunta Todde fa già acqua da tutte le parti”, commenta duramente il consigliere regionale dei Riformatori, Umberto Ticca. Che promette “dura battaglia nelle settimane a venire, sono pronto a qualunque tipo di confronto pubblico per dimostrare le mie ragioni”. Intanto, anche lo stesso Tidore ha espresso forti critiche al provvedimento: “Questo disegno di legge è definito urgente ma di urgente non trovo nulla tra i suoi articoli. Trovo invece una chiara volontà di implementare le funzioni di Ares, anche con una seconda centrale di committenza regionale che a mio parere difficilmente lo Stato accrediterà”. “Peraltro” – ha proseguito -, “una norma così potrebbe essere usata da grimaldello dalle multinazionali, in termini di ricorsi sulle gare. Sembra quasi che il legislatore voglia trasferire su Ares le funzioni dell’assessorato, gettando così le premesse per la creazione di un mostro amministrativo, consegnato a un manager che resterà in carica per cinque anni, cioè il doppio di quanto mediamente resta in carica un assessore. In Italia non esiste nulla di simile”. E sul cambio ai vertici delle aziende sanitarie, previsto nella norma in discussione, Tidore ha precisato che “il commissariamento è previsto soltanto in caso di cessazione improvvisa o di decadenza”. “Invece, il ddl 40 introduce tra le cause del commissariamento lo spoil system, non contemplato dalla legge nazionale – ha precisato -. Ma non è tutto: ai commissari vengono affidati poteri per ‘azioni straordinarie ed emergenziali’, con una delega che spetta soltanto allo Stato”.

La maggioranza di centrosinistra e 5 Stelle intende però andare avanti: il documento sarà approvato dalla commissione competente del Consiglio regionale giovedì prossimo, ed entro 25 giorni al massimo approderà in Aula. È la linea emersa dalla riunione dei consiglieri di maggioranza del “parlamentino” presieduto da Carla Fundoni (Pd), che si è svolta al termine della seduta di questa mattina in cui la minoranza ha abbandonato i lavori. I venticinque giorni sono i tempi tecnici necessari prima dell’arrivo del testo all’Assemblea: dieci sono quelli che spettano all’opposizione per poter stilare la relazione, e certamente li utilizzerà tutti anche alla luce delle forti critiche espresse sul provvedimento, e altri 15 sono concessi al Cal, il Consiglio delle autonomie locali, per il parere obbligatorio ma non vincolante. “Come maggioranza abbiamo la responsabilità di portare un provvedimento in Aula e quindi di calendarizzare come più giusto per noi rispetto all’ordine dei lavori” – spiega la presidente Fundoni a margine della seduta – “Mi dispiace che la minoranza abbia abbandonato i lavori perché finora abbiamo lavorato davvero molto bene, pur con la differenza di prerogative, ma tengo comunque a ringraziarli per il contributo che in tutto questo periodo delle audizioni hanno dato ai lavori della Commissione”

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