Il calvario dei pazienti del Businco, fragili e quindi meritevoli di particolari cure e attenzioni, che vengono spostati in altre reparti, già oberati di lavoro per l’assenza di sale operatorie, in attesa di rinnovo, nel reparto oncologico. A denunciarlo è Attilio Carta, segretario territoriale esperto Area Vasta UIL-FPL in una lettera del sindacalista spedita al Prefetto di Cagliari, al Presidente della Regione Sardegna, all’Assessore alla Sanità, alla VI Commissione Salute, a tutti i gruppi consiliari R A S, a tutti i Lavoratori ARNAS: “Arnas “Brotzu” oramai è palesemente nel pallone. Che in Arnas, stiano esplodendo enormi criticità, non più procrastinabili, è sotto gli occhi di tutti.
I recenti fatti di cronaca lo dimostrano ampiamente e ciò oltre che “osceno” rasenta persino quasi l’immoralità per la loro ricaduta su dei pazienti particolarmente fragili e, spesso, al limite della disperazione come quelli oncologici. Vergognoso.
È ora di pretendere che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Si passi dai proclami odierni ai fatti concreti. Negli ultimi anni c’è stata, invece, solo una gestione verticistica, fortemente e pubblicamente “sfiduciata”.
Perché, dinanzi ad un problema già prospettato due anni fa, anziché valutare seriamente la proposta, ventilata da professionisti, esperti in materia più dei decisori, di optare per le cosiddette “sale amovibili” o su ruote, così da escludere ogni eventuale trasferimento di pazienti e/o reparti, al San Michele, la stessa venne respinta con la solita arroganza?
Le numerose criticità sono di portata enorme, per le loro rovinose ricadute sui lavoratori, sull’ospedale e sui pazienti.
Prima fra tutte c’è la grave situazione prepotentemente riemersa in questi giorni al “Businco”, sul vergognoso calvario dei pazienti oncologici spesso, prima, in attesa delle cure salvavita e ora diventato addirittura quasi fuori tempo massimo, causa la solita rigidità per l’adeguamento delle nuove sale operatorie dell’Oncologico oramai diventato imminente. Che, pur se già emerso tempo fa, è ancora irrisolto per il cronico immobilismo programmatico.
Infatti, perché dinanzi ad un problema posto due anni fa, anziché valutare seriamente la proposta, fatta da professionisti realmente esperti in materia, di valutare ogni altra possibilità tali da escludere, di fatto, ogni eventuale trasferimento di pazienti e reparti al San Michele, la stessa venne, dal “solito” qualcuno, prepotentemente respinta come “astrusa”?
È mai possibile che lo stesso, con la scusante dei tempi strettissimi, pretenda ancora oggi di imporre lo spostamento come pacchi postali, di pazienti così fragili, e/o verso reparti con un elevato tasso d’occupazione di oltre il 120%, come fossero scatolette di sardine?”
Denunciati anche “il flagello sociale dei nefasti viaggi della speranza per gli ammalati sardi” e la “progressiva fuga di eccellenti professionalità verso qualsiasi altra realtà pubblica e/o privata”.
La richiesta è quella di un “Patto Sociale per il Brotzu”, della salute di tutti i cittadini sardi, anche in futuro.”


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Cagliari, il calvario dei pazienti oncologici al Businco: “Trattati come pacchi postali”
Lettera dei sindacati ai vertici della Regione: “I recenti fatti di cronaca dimostrano ampiamente una situazione oscena per la ricaduta su pazienti particolarmente fragili e, spesso, al limite della disperazione come quelli oncologici. Vergognoso”
La Redazione