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Cagliari, il Businco nella bufera: “In Endoscopia Toracica si lavora tra ruggine e sporcizia”

Non solo sale da riqualificare grazie agli 11 milioni del Pnrr, con i lavori al via a brevissimo. Dentro l’Oncologico i problemi abbondano, la denuncia di Attilio Carta della Uil (nel tondo): “Un disastro, cosa aspettano i Nas ad intervenire per fare dei controlli?”
La Redazione

Disastro Endoscopia Toracica Oncologico.

Premesso che negli ultimi mesi si è letteralmente sommersi da legittime e sacrosante iniziative sindacali,

ma non solo, per le eventuali criticità conseguenti agli inderogabili lavori di ristrutturazione delle, da tempo,

palesemente inadeguate e, spesso obsolete, Sale Operatorie del Businco, non consone quindi agli standard

operativi richiesti. Naturalmente rispettando le sacrosante tutele degli eccellenti professionisti interessati ma,

soprattutto per garantire cure adeguate ai numerosi PAZIENTI che, senza sosta, si rivolgono a tale struttura

da sempre considerata Eccellenza per le cure Oncologiche di tutta la Sardegna.

Le sale attuali non possono garantire appieno tale esigenze. E’ palese quindi che si debbano adeguare

l’operatività di tali SS.OO. con somma urgenza e ancor di più in presenza di un finanziamento specifico pari

a 11.000.000 di Euro a carico del PNRR, ma spendibili solo entro e non oltre il 30 giugno 2026, pena la

decadenza.

Ma la confusione generata a tal proposito è però piuttosto palese.

Quindi di Sanità non è più tempo di parlarne solamente, con altisonanti annunci e spot elettorali, ma è ora

che si agisca con urgenza perché è ora che ognuno, assumendosi le proprie responsabilità, faccia la sua parte

per arrestare queste nefaste prassi, anche nell’ultimo baluardo della “sanità pubblica” isolana. Ma la politica

è palesemente dormiente.

Però a fronte di tutto questo indecente contesto lavorativo gli operatori del Brotzu, particolarmente

quelli dell’assistenza, continuano ad essere TRA i meno pagati della Sardegna. Tutto ciò otre che

professionalmente “disumano” e a tratti persino quasi “immorale”.

Anche relativamente alla grave problematica delle Sale Operatorie dell’Oncologico, due anni fa, venne

ventilata da qualificati professionisti, e ampiamente condivisa e reiterata dalla UIL, la proposta, di optare

per le così dette Sale amovibili o su Ruote, la stessa venne però respinta addirittura come “astrusa”. Ora tutti

parlano, a “babbu mortu”, di Sale su Ruote. E’ altrettanto complicato però fare questa proposta in prossimità

degli imminenti inizi dei succitati lavori.

Però è altrettanto palese che tale soluzione necessiti di tempi di programmazione e, soprattutto, impegno

economico specifico da parte della Regione, che ancora parrebbe non esistere.

Infatti si sa che le nozze non si fanno con i fichi secchi. Quindi la Regione metta le mani in tasca e

investa adeguatamente sulla sanità, per un piano straordinario di assunzioni e una vera perequazione

stipendiale, per garantire che l’assistenza resti sempre costituzionalmente universale anche per i Sardi.

La confusione è tangibile per una serie infinita di articoli di stampa e comunicati con notizie spesso più

scandalistiche che veritiere, tali da incrementare sfiducia e sconforto fra pazienti già disperati.

La deontologia comunicativa, specie se trattasi di pazienti fragili, imporrebbe ben altro.

Tutto ciò premesso, ora, rimettendo i piedi per terra al Businco, si pensi pure al quotidiano e si affrontino

con decisione le enormi criticità di inadeguatezza che quotidianamente attanagliano le attività sanitarie dell’

ONCOLOGICO.

Questa O.S. è giornalmente sommersa da segnalazioni, che esistono, confermato pure dagli addetti ai

lavori, gravissimi problemi operativi e igienico sanitari, si parla infatti anche di palesi punti ruggine, nella

Endoscopia Toracica del Businco.

Perché i NAS non sono ancora intervenuti per analizzare, nei dettagli, tale situazione e prendere le

dovute iniziative per arginare tale disastro?

Tutti coloro in indirizzo, pertanto, agiscano in tal senso con autorevole somma urgenza!

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