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Cagliari, il food divora gli storici negozi di via Dante: “E spariscono le famiglie”

Piadine al posto di abiti, gelati dove si vendevano scarpe e cinture. E ancora troppe serrande abbassate. La strada principale di San Benedetto è cambiata: “È ormai la periferia del commercio e, nei palazzi, si preferiscono anche affitti brevi per copiare grosse città turistiche. Ma così non può durare”
La Redazione

Una delle strade storiche di Cagliari cambia pelle

I giubbotti, le sciarpe, le cinture, i pantaloni, ma anche un orologio o un cappellino? Si acquistano preferibilmente online, ormai. E via Dante a Cagliari, tolti Ovs e Coin l’una davanti all’altra, è una strada che ormai ha ingranato la quinta per cambiare volto. Piadine e bibite vendute al posto di abiti di classe per uomo o per donna, dove prima si proponevano i classici accessori ora vanno alla grande gelati, frappè e granite.

Cagliari, la nuova via Dante

Chi prima è arrivato tiene botta, chi se l’è tentata anche cinque anni fa, poco prima del restyling della strada voluto dal Comune, si è trovato la concorrenza a pochi metri. Prova ne sono due pizzetterie chiuse e un bar che si è trasformato, dopo tre “rese”, in un mini ristorante. Tralasciando la porzione di via Dante nella zona di metro e piazza Repubblica, in mano a bar e locali food, il resto della strada naviga a vista.

Non hanno più riaperto due caffetterie nel tratto tra piazza San Benedetto e piazza Giovanni, ha fallito un negozio di oggettistica e un altro di prodotti “tutto a pochi euro” gestito da bengalesi. E, sia in via Dante che nelle stradine parallele, spuntano sempre più targhe di b&b ma, soprattutto, proposte di affitto di bilocali realizzati al posto di appartamenti ben più grossi. La popolazione del rione è sempre più vecchia e un ricambio generazionale è praticamente un sogno.

E, se trovare una coppia di ventenni o venticinquenni che ha scelto San Benedetto per vivere è pari quasi all’acqua nel deserto, la conferma di una uniformità ad altre città arriva anche dalle associazioni di categoria. Marco Medda, presidente di Confersercenti Cagliari, lo dice chiaramente: “La richiesta di commercio è minore per i negozi classici e anche le grandi marche, si acquista online e molti si stanno preparando all’apertura del mega centro commerciale a Elmas”.

“Poi, il mercato risponde ormai bene solo agli affitti brevi, come capita a Roma Trastevere o nel centro di Firenze. Non c’è quasi più un assetto sociale ma turistico, nei quartieri, in stile albergo diffuso. E questo è il destino di Cagliari, con la stessa via Dante periferia del commercio. Così non può però durare”, ammonisce Medda. “Il food ha un discreto successo solo alla Marina, non altrove. E mancano tanto i vecchi negozi che hanno fatto la storia di strade come la via Garibaldi. Il trend è molto difficile da modificare, tra studenti fuorisede che trovano i migliori alloggi nei rioni semiperiferici o periferici. Non dimentichiamoci che, però, un domani, altre nazioni sono pronte a prenderci quella fetta di turismo che oggi abbiamo assicurata, ecco perchè va comunque trovato un equilibrio con chi vive Cagliari da cittadino, studente o lavoratore”.

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