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Cagliari, entro l’estate a Sant’Elia il centro medico di quartiere con pediatra e psicologo

Accordo tra Comune e Asl: nell’ex asilo di via Schiavazzi il polo della salute del rione. Cure per donne, bimbi, adolescenti e malati cronici. L’assessora Puddu: “Sarà una casa di medicina di prossimità che, grazie a una pluralità di specialisti, dovrà combattere la povertà sanitaria”. L’esperimento durerà 5 anni. Tutti i dettagli del progetto
Ennio Neri

Un centro di benessere di quartiere per combattere la povertà sanitaria con medici, infermieri e psicologi. Un vero e proprio polo della salute che aprirà a Sant’Elia, in uno dei rioni più difficili e complessi del capoluogo, nell’ex asilo di via Schiavazzi entro l’estate grazie a un accordo tra Asl e Comune di Cagliari. L’esperimento nel rione, che durerà almeno 5 anni, “è ispirato alla logica del decentramento sanitario comunitario, partecipato e inclusivo”, spiega l’assessora alle Politiche sociali Anna Puddu, “vogliamo garantire il diritto alla salute della popolazione del quartiere attraverso lo sviluppo di un nuovo modello di assistenza sociosanitaria territoriale. Sarà una casa di medicina di prossimità che, grazie a una pluralità di specialisti, dovrà combattere la povertà sanitaria”.

Fissati dalla giunta Zedda, che ha approvato il progetto, gli obiettivi specifici. Il primo è quello di fornire l’accesso al servizio di cure primarie, in particolare alle persone affette da malattie croniche, promuovendo una presa in carico multidisciplinare (medico di medicina generale, infermiere di comunità, specialista, psicologo e assistente sociale).

Previste le cure primarie anche per l’età evolutiva (pediatra), promuovendo anche attività di screening, in concerto con gli specialisti neuropsichiatri infantili, per la diagnosi precoce di malattie dell’età evolutiva, quali i disturbi dello spettro autistico, la depressione, il disturbo di inattenzione e iperattività.

La struttura favorirà l’accesso ai servizi di promozione per la tutela della salute della donna e maternità, neonato, bambino, adolescente, giovane e famiglia. In particolare, assicurare la presa in carico del disagio giovanile e sostenere le famiglie favorendo una sana genitorialità.

Tra gli obiettivi c’è anche quello di promuovere e facilitare l’accesso agli screening oncologici (carcinoma cervico-uterino, mammella e colon-rettale), l’esecuzione delle vaccinazioni (antinfluenzale, antipneumococcica, anti herpes zooster, antiHPV, antimeningococcica). E infine promuovere con la comunità ed il terzo settore iniziative partecipate di promozione della salute, l’invecchiamento attivo e la longevità attraverso la promozione di corretti stili di vita.

Il Comune di Cagliari dovrà mettere a disposizione del “Centro di benessere di quartiere”, gli spazi necessari alle attività, individuati in una porzione dello stabile comunale di via Schiavazzi (2 ambienti per ambulatori medici, 2 uffici per le attività dell’equipe consultoriale e per le altre attività necessarie al funzionamento del Centro, e una sala per riunioni e sala d’attesa). Dovrà poi organizzare il funzionamento del Punto unico di accesso  che troverà collocazione sempre in uno degli uffici dello stesso stabile.

Infine dovrà collaborare attivamente per la riuscita della sperimentazione del modello e del progetto Centro di salute di quartiere, anche curando e supportando le attività partecipative da parte della comunità locale per  facilitare il processo di riconoscimento sociale del nuovo servizio, l’efficacia delle sue azioni, il contrasto verso forme di pregiudizio, stigma o preclusioni di natura culturale determinate dal mancato coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine.

La Asl di Cagliari da parte sua si impegna a utilizzare i locali comunali di via Schiavazzi, dotare gli spazi degli arredi necessari per le attività (sia ambulatoriali che sociosanitarie e sociali) e assumere gli oneri di custodia e conservazione degli spazi e delle attrezzature. Ancora incerto il numero esatto del personale che sarà operativo nella struttura.

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