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Addio al papà di piste ciclabili e zone pedonali di Cagliari, è morto Efisio Passa

Esperto negli uffici della Viabilità del Comune, è stato il creatore del sistema di corridoi ciclabili e aree vietate alle auto
La Redazione

I ciclisti e gli amanti delle lunghe camminate di Cagliari hanno perso il loro “papà”, è morto a 70 anni Efisio Passa. Primi anni Duemila: è lui che, nel suo ufficio, disegna la città del futuro, quella con meno auto e corridoi ciclabili. Efisio Passa “sogna”, confortato dalla conoscenza della materia, la prima parte del Corso Vittorio pedonale, alla fine si punterà addirittura al raddoppio. E poi i corridoi per ciclisti, da via Dante a via Is Mirrionis, anelli su anelli da chiudere con uno sguardo al litorale e l’altro alle salite e pendenze di Cagliari. Un quarto di secolo dopo, aveva ragione lui: i suoi progetti sono stati benedetti in prima battuta dal sindaco Massimo Zedda, ma già Emilio Floris sapeva dell’esistenza di ipotesi di collegamento per le cosiddette “categorie della mobilità dolce”. Cuore ecologista, mentre si brindava al Duemila aveva già buttato giù almeno la metà del progetto di una città ciclabile che oggi, almeno “di base”, polemiche e pensieri personali a parte, c’è, esiste.

Tra chi ha avuto modo di collaborare con lui, e tanto, c’è Fabrizio Marcello, volto di spicco del Pd cagliaritano e sardo, per anni consigliere comunale e presidente di commissione: “Efisio ha rappresentato un pezzo di storia della mobilità di Cagliari, dialogando anche tanto col Ctm. Un profondo conoscitore della mobilità, è con lui che nel 2011 è nata l’idea del ‘Global Service'”, ricorda Marcello, “poi l’adozione del Pum e del Pums. Lui ha pensato, traducendolo poi in realtà, il Corso Vittorio Emanuele pedonale da porta Palabanda a piazza Yenne, per dirne una tra le tante. Venne insieme a noi a Bruxelles per la firma del patto per la viabilità, 70 milioni sicuri per Cagliari, anche per collegare meglio Sant’Avendrace con via San Paolo e anche il Poetto”.

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