Ha letto, in Aula, “Esse-O-Esse Ettanos” anzichĆØ “Sos Enattos”, riferendosi sito minerario. Emanuele Matta, consigliere regionale sardo del Movimento 5 Stelle, ĆØ stato preso in giro, e tanto, sia sul web sia da qualche politico che poi, forse intuendo di averla fatta troppo grossa, ha cancellato post e filmati. Ma il “danno” resta, cioĆØ l’aver ironizzato su una persona dislessica. Ć lo stesso consigliere pentastellato ad ammetterlo, in un lungo messaggio pubblicato sui social e fatto girare sugli smartphone: “i sono ambizioni e responsabilitĆ che ciascuno di noi porta avanti con dedizione, spesso affrontando ostacoli di varia natura. Ć per questo che ritengo importante chiarire quanto accaduto ieri. Durante la lettura del verbale in aula, sono incappato in un lapsus involontario: invece di pronunciare correttamente āSos Enattosā, il sito individuato per lāEinstein Telescope, ho erroneamente detto āSOS Ettanosā. Un errore, certamente non voluto, che ha dato il via a una serie di commenti e critiche. Accetto sempre il confronto politico, perchĆ© il dibattito ĆØ il cuore della democrazia. Tuttavia, ciò che sorprende non ĆØ tanto la critica, quanto il modo in cui alcuni esponenti dellāopposizione hanno scelto di strumentalizzare questo episodio, trasformandolo in un attacco sterile e fuori misura. A loro voglio dire solo una cosa: grazie. PerchĆ©, involontariamente, hanno acceso un riflettore su un tema che merita più attenzione e sensibilitĆ : la dislessia”, cosƬ Matta.
“Non cerco giustificazioni. Ma chi, come me, ha affrontato per tutta la vita questa sfida, sa bene cosa significhi sentirsi in difetto per un errore di lettura o di pronuncia. Ho vissuto questa condizione prima da studente, poi da ingegnere e infine da rappresentante politico. E ogni volta che inciampavo in un piccolo errore, provavo un senso di inadeguatezza. Ma la realtĆ ĆØ unāaltra: i limiti, veri o presunti, non devono mai essere un freno. Si può arrivare in alto, si può contribuire concretamente al futuro del proprio territorio, indipendentemente dalle difficoltĆ personali. Alcuni potrebbero pensare che chi convive con la dislessia o con il disturbo da deficit di attenzione e iperattivitĆ (ADHD) dovrebbe evitare di prendere la parola in aula o di leggere testi complessi per scongiurare possibili difficoltĆ . Io non ci sto. Non posso accettarlo! Chi oggi sceglie di ironizzare forse ignora che si tratta di una condizione molto diffusa, che non si affronta con il silenzio o lāesclusione, ma con impegno, determinazione, rispetto ed esercizio. La vera forza non sta nellāassenza di difficoltĆ , ma nella capacitĆ di superarle ogni giorno. A chi ha preferito lāironia al confronto, suggerisco di concentrarsi sulle vere emergenze della Sardegna, piuttosto che sulle battute da corridoio. I sardi meritano una politica fatta di idee e soluzioni, non di sarcasmo e strumentalizzazioni. Quanto al sito di Sos Enattos, il mio percorso professionale mi ha portato a studiare a fondo i siti minerari della Sardegna, conoscendone i dettagli tecnici e le potenzialitĆ . Il lapsus di un istante non cancella certo competenze maturate in anni di studio e lavoro. Mi scuso con i sardi per lāerrore, ma colgo lāoccasione per ribadire il mio impegno: lavorare per una Regione che merita rispetto, serietĆ e soluzioni concrete. Concludo dicendo che ognuno ha il suo stile: cāĆØ chi fa politica con le idee e chi con le battute. Io ho sempre scelto le idee”.
Matta ha ricevuto la solidarietĆ dei colleghi dell'Aula che, a dispetto dei "cretini social", hanno subito compreso cosa fosse successo, e anche la vicinanza di Alessandra Todde: "āOggi in Consiglio Regionale il mio collega Emanuele Matta del M5S ha avuto molto coraggio. Il coraggio di spiegare che gli errori di lettura sul testo che ha letto ieri durante la seduta dellāAula sono legati alla sua dislessia. E non cāentra nulla la distrazione o lāignoranza, come qualcuno ha tentato di far credere, strumentalizzando lāaccaduto. Con questo gesto il collega Matta non solo ci ha emozionati, ma ha acceso un faro sul suo disturbo parlandone a testa alta, in modo dignitoso e sereno. Grazieā